Bye bye dress code. A Oxford è si al transex

Adeguarsi ai tempi diventa sempre più importante per non rischiare di sembrare troppo all’antica. Lo sanno bene i severissimi professori di Oxford che hanno riscritto il “dress code” accademico per venire incontro agli studenti transessuali.

Adeguarsi ai tempi diventa sempre più importante per non rischiare di sembrare troppo all’antica. Lo sanno bene i severissimi professori di Oxford che hanno riscritto il “dress code” accademico per venire incontro agli studenti transessuali. Per gli uomini si a gonna e collant anche durante gli esami e nelle occasioni formali, per le donne via libera a pantalone e cravatta.

Il nuovo regolamento, che entrerà in vigore dalla prossima settimana, è una risposta ad una mozione della Lesbian, Gay, Bisexual, Trans and Queer Society approvata dal sindacato studentesco. Il consiglio accademico guidato dal vice cancelliere Andrew Hamilton ha eliminato nella descrizione del dress code qualsiasi distinzione tra uomini e donne.

Pur avendo avuto in passato celebri alunni gay (gli scrittori Oscar Wilde, W.H. Auden e Jeanette Winterson) ed avendo una popolazione studentesca aperta alle sperimentazioni sessuali (in un recente sondaggio di un giornale universitario, solo il 35 per cento dei maschi si sono definiti esclusivamente eterosessuali) Oxford non è mai stata particolarmente aperta al movimento gay: il suo primo Gay Pride risale al 2003 e solo nel 2009 l’ateneo ha autorizzato un’associazione per gay e trans dello staff.

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