Università e Ricerca si mobilitano: in piazza contro il tracollo della conoscenza

Contro i tagli all’università e alla ricerca, contro la spending review, contro un futuro deciso da una crocetta. Per dire no a tutto questo, gli studenti italiani sono scesi in piazza insieme ai lavoratori della funzione pubblica e delle sigle sindacali CGILe UIL per proclamare lo sciopero nazionale dei lavoratori.

 

Contro i tagli all’università e alla ricerca, contro la spending review e contro un futuro deciso da una crocetta. Per dire no a tutto questo gli studenti italiani oggi, 28 settembre, sono scesi in piazza per proclamare lo sciopero nazionale dei lavoratori.

Al centro della protesta il tracollo dei settori della conoscenza: le sigle sindacali di scuola e ricerca, Cgil e Uil, raccontano di settori ormai senza sviluppo: tagli agli organici, ai finanziamenti, soppressioni degli enti e aumento delle tasse universitarie. Mentre i ricercatori del Cnr, parlano di un’autonomia scientifica ed organizzativa difficile da mantenere.

La prima richiesta al governo sono gli adeguati investimenti, attraverso i quali superare il blocco del turn over, garantire rinnovi contrattuali e borse di studio. Ma in piazza si scende anche per denunciare la perdita del potere d’acquisto dei salari con i rinnovi contrattuali. Sempre di più – spiegano i rappresentanti scuola della Cgil – si stanno minando le potenzialità di sviluppo del Paese per colpire i lavoratori.

La manifestazione, partita a Roma da piazza della Repubblica, giungerà in piazza Santissimi Apostoli per i comizi finali. Gli studenti, invece, si daranno appuntamento nel primo pomeriggio di fronte al Miur per manifestare contro quello che da tempo definiscono una violazione al diritto allo studio: il numero chiuso.

 

 

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