“Partono i bastimenti” una mostra al Suor Orsola

L’Università Suor Orsola Benincasa inaugura la mostra “Partono i bastimenti” realizzata grazie al contributo progettuale ed economico dellaFondazione Roma-Mediterraneo. Curata da Francesco Nicotra, direttore dei programmi speciali della National Italian American Foundation (NIAF), la mostra sarà aperta gratuitamente al pubblico da oggi 8 ottobre fino al 13 dicembre 2012.

Più di 25 milioni di persone lasciarono l’Italia tra il 1861 e i primi anni ’60, un vero esodo per il nostro Paese, principalmente vero le Americhe. Oggi sono circa 65 milioni i discendenti di italiani in Stati Uniti, Argentina e Brasile, le tre principali mete dei “viaggi della speranza”. Proprio allo scopo di far conoscere ai giovani questo momento delicato della nostra storia,  l’Università Suor Orsola Benincasa inaugura la mostra “Partono i bastimenti” realizzata grazie al contributo progettuale ed economico dellaFondazione Roma-Mediterraneo. Curata da Francesco Nicotra, direttore dei programmi speciali della National Italian American Foundation (NIAF), la mostra sarà aperta gratuitamente al pubblico da oggi 8 ottobre fino al 13 dicembre 2012.

La cerimonia inaugurale in programma per oggi alle ore 18.00 presso la Sala Villani dell’ateneo, sarà preceduta da una presentazione della mostra alla quale prenderanno parte il Presidente della Fondazione Roma-Mediterraneo, Emmanuele Francesco Maria Emanuele, il Rettore dell’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa, Lucio d’Alessandro, il Direttore della Camera di Commercio di New York, Franco De Angelis, il vice presidente della National Italian American Foundation, Alfonso Ruffo e il Principe Sforza Ruspoli.

Successivamente, alle ore 20, dopo l’inaugurazione della Mostra e un cocktail-aperitivo nell’antico claustro della cittadella di Suor Orsola, si svolgerà nella Sala degli Angeli una serata musicale a tema, con uno spettacolo prodotto da Rosario Imparato e tratto dalla pièce “Novecento Napoletano”, già andato in scena, con grande successo, presso il Teatro Quirino di Roma con la regia di Bruno Garofalo.

È con soddisfazione non di maniera che l’Università Suor Orsola Benincasa – spiega il Rettore Lucio d’Alessandro – ha aperto le sue sale a questa mostra promossa dalla Fondazione Roma-Mediterraneo e dedicata agli Italiani (l’incredibile numero di 25 milioni) che, nel corso degli anni, hanno attraversato l’oceano alla ricerca di una vita migliore: un autentico “mondo nuovo” per alcuni, ma per la maggior parte di essi nulla di più e nulla di meno che la pura possibilità di vivere, di sottrarre se stessi e i propri figli alle drammatiche condizioni di miseria e fame che gravarono a cavallo fra il XIX e il XX secolo sul nostro e su altri paesi dell’Europa, che aveva anche allora due (e forse più) velocità. E c’è sicuramente anche un po’ di commozione nell’accogliere qui le impronte quotidiane di una migrazione – passaporti, visti, biglietti e orari di piroscafi, opuscoli di norme e regolamenti, ritagli di giornali, spartiti e “copielle” di canzoni, valige e bauli stivati di icone religiose del paese natio e scarni corredi nuziali – che non rappresentano meri reperti da storici, malgrado l’eccezionale potenziale euristico che la mostra pure, certamente, offre alla comprensione storiografica di un fenomeno tanto importante, ma insegnano anche e soprattutto una topografia del dolore, perché pochi oggetti sono così crudamente nudi ed esplicativi come i reperti di una migrazione”.

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