Fukushima: ad un anno di distanza raddoppiano i costi di decontaminazione

Ad un anno di distanza, i danni occorsi presso la centrale nucleare di Fukushima, sarebbero più del doppio: 100 mld euro

L’11 marzo 2011, è una data che i nipponici ricordano molto bene. A seguito del terremoto e maremoto del Tōhoku, vi furono una serie di quattro distinti incidenti occorsi presso la centrale nucleare di Fukushima.

Il 15 marzo dello stesso anno, alle 00:08 ora italiana, si è registrata una esplosione al reattore 2. La TEPCO -Electric Power Company , la più grande compagnia elettrica del Giappone – annunciò che fosse evacuata parte del personale. Le autorità all’epoca, ammisero che, in seguito all’esplosione ci fu una rottura non quantificata della camera di soppressione della pressione (wet-well), una struttura toroidale posta nella parte inferiore del sistema di contenimento del reattore. A distanza di un anno, secondo le ultime stime, i danni sarebbero più del doppio rispetto a quelli stimati dalla Tepco nell’anno precedente. Attualmente i costi di decontaminazione e di compensazione dei danni legati al grave incidente nucleare potrebbero toccare i 10.000 miliardi di yen (circa 100 miliardi di euro), di cui la meta’ a titolo di nuove risorse da parte del governo nipponico.

Quali saranno le conseguenze ambientali ed economici sul Giappone? Continueranno, ad usare l’energia nucleare?

Giovanna Padalino

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