Atenei verso il fallimento, la Cgil chiede altri 300 milioni

“Le università vengono spinte con il sottofinanziamento ad aumentare le tasse universitarie, a tagliare occupazione e ricerca, a precarizzare il lavoro riducendo l’offerta formativa e trasformando gli studenti in clienti. Mentre non si aumentano le risorse per il diritto allo studio e migliaia di ragazzi non possono usufruire delle borse di studio, per mancanza di fondi l’ulteriore taglio di risorse provocherà una crisi gravissima a partire dal sud”. A riportare l’attenzione sul rischio di una privatizzazione dei saperi è la Cgil scuola.

“Il Ministro Profumo  – precisa il sindacato – adesso parla del rischio di fallimento, ma fino ad ora le sue scelte hanno sostenuto la riforma Gelmini che ha demolito l’università pubblica. Chiediamo che vengano trovati gli ulteriori 300 milioni rispetto ai 400 necessari a evitare ulteriori tagli al fondo ordinario 2013. Occorre da parte delle forze politiche che si candidano a governare il Paese di proporre un progetto alternativo di università rispetto ai disastri dei Governi Berlusconi e Monti”.

 

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