Giovani disorientati. Il Suor Orsola punta sull’orientamento

Open week e un corso di perfezionamento. L’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli presenta due iniziative di orientamento: porte aperte dal 18 febbraio con laboratori, simulazioni dei test d’ingresso e percorsi di orientamento tematici e un nuovo corso di aggiornamento e formazione per docenti e operatori dell’orientamento.

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L’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli apre le porte delle sue aule e laboratori agli studenti alle prese con la difficile scelta del corso di laurea.

L’appuntamento, oramai tradizionale per i giovani prossimi al diploma, si svilupperà per un’intera settimana a partire da lunedì 18 febbraio e seguirà un ricco calendario di attività.
In programma lezioni dimostrative, attività laboratoriali ed esperienziali, simulazioni dei test d’ingresso per i corsi di laurea a numero programmato e percorsi di orientamento tematici. Il calendario è disponibile sul sito dell’ateneo.

Restando in tema di orientamento, c’è poi una vera novità: il corso di perfezionamento in Esperto nell’orientamento scolastico, universitario e professionale. Un percorso di formazione e aggiornamento rivolto agli orientatori e ai docenti.

Orientare alle scelte infatti è un’azione strategica e nodale per il futuro professionale dei giovani e una vera cultura dell’orientamento si sta affermando anche in Italia.

L’idea del corso nasce durante l’ultima edizione del forum regionale dedicato all’orientamento promosso dall’ateneo partenopeo su proposta dei docenti intervenuti. La necessità di acquisire competenze specifiche per poter sostenere, in maniera qualificata quindi, i giovani durante le delicate fasi di transizione, è molto sentita come spiega la prof.ssa Paola Villani, responsabile del servizio di orientamento e tutorato.

“Il tasso di abbandono agli studi universitari in Italia, come sappiamo, risulta il più alto d’Europa e si attesta al 20 per cento. Una percentuale media che, tristemente, supera il 24% in Campania e nel mezzogiorno, mentre resta più contenuto (al 14%) nelle regioni settentrionali. Sul banco degli imputati – spiega Villani – c’è spesso un sistema universitario inadeguato ma perché non pensare che dietro all’abbandono c’è forse una scelta non consapevole e matura? Perché non ipotizzare che una seria politica capillare di orientamento all’università possa davvero offrire un valido supporto?”

Gli studi sul tema infatti ci dicono che manca una seria politica di orientamento. L’Isfol rileva che il 66% dei giovani sceglie il percorso post-diploma sulla base dei suggerimenti venuti dai genitori, il 22% su suggerimento degli insegnanti. Un gran riferimento poi viene fatto verso amici e conoscenti.

“Quando si parla di orientamento, non si intende solo la possibilità di dare informazioni, ma significa anche la capacità di una consulenza personalizzata rivolta allo studente come persona, che faccia emergere desideri, aspettative ma anche reali capacità; offrire stimoli, interrogativi e strumenti per auto-analizzarsi criticamente e scegliere in autonomia la propria strada”.
Il corso infatti, non solo di lezioni teoriche, offrirà ai docenti e agli operatori dell’orientamento strumenti pratici affinché i giovani possano trasformare le loro idee in progetti. Per aderire c’è tempo fino al 22 febbraio.

i.b.

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