La lotta al cancro si combatte grazie ai topi

topi-laboratorio1Un topo dotato di un sistema immunitario molto simile a quello umano.

E’ la risposta dei ricercatori dell’University of Southern California al tumore.

Il team punta ad aprire la strada ad un più rapido sviluppo della prossima generazione di farmaci e terapie contro il cancro, il diabete e la tubercolosi.

Tanta la prudenza. Sono tanti i medicinali sperimentali che sembrano funzionare sui roditori ma che poi falliscono quando vengono testati sulle persone.

E’ accaduto con l’α-GalCer, il farmaco che sconfigge il tumore dei topi, ma che per ragioni ignote non fa scattare la stessa risposta nei malati di cancro. Gli scienziati ipotizzano che il problema sia dovuto a sottili differenze tra le molecole CD1d nei topi e negli esseri umani. Queste molecole si trovano in determinate cellule che innescano la risposta immunitaria innata dell’organismo.

Gli studiosi americani spiegano in che modo sono riusciti a creare topi geneticamente modificati per esprimere molecole CD1d che assomigliano di più a quelle degli esseri umani. Le molecole umanizzate innescano le cellule T natural killer, un tipo di globuli bianchi che attacca tumori e infezioni negli animali esposti ad α-GalCer.

Una volta attivate, le cellule T natural killer reagiscono nel lasso di qualche ora, mentre altre cellule T possono richiedere giorni. Il topo umanizzato permetterà agli scienziati di testare più accuratamente gli effetti dei farmaci mirati alle super-cellule T, prima di passare a studi clinici sull’uomo. 

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