Unisa, viaggio nel Dipartimento di Comunicazione: “Tutte le sfide dei giovani”

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“Professionalità, entusiasmo, ricerca empirica. Dal 1990 all’Università degli Studi di Salerno è attivo il corso in Scienze della Comunicazione. Abbiamo sentito due dei professori portanti della Facoltà, Annibale Elia, Direttore del dipartimento di scienze della comunicazione dell’università di Fisciano e Stefania Leone, coordinatrice dell’Osservatorio Culture Giovanili. Numero chiuso, politiche universitarie, coinvolgimento degli studenti e nuove prospettive: questi i temi sollevati durante la discussione con i docenti.

“Il corso di laurea in Scienze della Comunicazione è nato a Salerno nel lontano 1990. E’ stato il primo in Italia, insieme a quello di Torino, Siena, Palermo e Bologna” – racconta il professor Annibale Elia. Abbiamo da sempre cercato di sviluppare due linee principali: da una parte ci siamo concentrati su basi professionalizzanti e sulle sensibilità tecnologiche dei ragazzi, dall’altra abbiamo imboccato la strada dell’impresa in autonomia, focalizzandoci su tematiche come cinema e televisione. Allo stesso tempo abbiamo tralasciato il discorso giornalistico, vista la presenza della Scuola d’Ateneo”.

Ma quali sono le novità in serbo per gli studenti? “Sul fronte universitario ci sono belle sorprese per i ragazzi – risponde ancora Elia. Entro l’anno prossimo partirà un nuovo indirizzo, concentrato sul tema dell’Editoria Multimediale. Vogliamo dare l’occasione ai giovani di prepararsi al meglio sia sul sempre più crescente social media marketi

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ng che sulla multimedialità, aspetti oramai fondamentali in un discorso attuale. Abbiamo, inoltre, stretto una collaborazione con partner stabili (giornali e realtà multimediali), in modo tale da dare agli studenti una possibilità di mettere in pratica quanto appreso”.

“Quest’anno, inoltre, prenderà il via il primo laboratorio di Data Journalism, perché solo attraverso un

Molti studenti, oggi, combattono contro il numero chiuso. “Da parte nostra devo dire che siamo stati costretti a introdurre il numero chiuso, dato l’altissimo numero di iscritti e il relativo spazio limitato dei laboratori e delle aule a nostra disposizione. Sappiamo tutti, poi, del limite occupazionale che hanno purtroppo i comunicatori in Italia”.’attenta analisi dei dati è possibile capire nel profondo ciò che accade” – continua Elia. Stiamo stringendo accordi con l’Università di Napoli e con i licei della zona, in modo tale da preparare fin dall’inizio gli studenti in un indirizzo particolare come quello del giornalismo. La Scuola di Giornalismo di Fisciano, che per diversi anni è stata diretta da Biagio Agnes, sarà rinnovata proprio tenendo conto di queste nuove tematiche: strutturare il web, leggere e capire i dati, rilanciare il modo di fare inchiesta”.

“Va ricordato, infine, che il nostro Corso rappresenta un vero e proprio punto di riferimento per gli studenti del Sud. In molti si iscrivono da Napoli, dalla Puglia, da Potenza. Si trasferiscono qui anche da Roma. Il nostro ultimo obiettivo è quello di formarli dal punto di vista scientifico su tematiche quali come formare una startup, come avviare un’azienda in autonomia. Dobbiamo dare una spinta ai giovani anche dal punto di vista creativo, per questo abbiamo creato l’Osservatorio”.

“L’Osservatorio sui giovani nasce tre anni fa dopo gli accordi stilati tra l’Università e la Regione – racconta Stefania Leone, responsabile del progetto. Ci siamo concentrati su diverse aree di ricerca, a partire dallo sviluppo di talenti fino al supporto delle politiche pubbliche. L’Osservatorio concentra le sue attività a livello nazionale, e non solo in Campania. Il nostro sguardo si concentra su una dimensione sociologica e analitica delle politiche giovanili, puntando sul coinvolgimento e  la partecipazione dei ragazzi”.

“Tutti i nostri ricercatori sono giovani dottorandi o assegnisti di ricerca. Ci concentriamo su iniziative europee e nazionali, segnalando i bandi più interessanti per i giovani. Abbiamo instaurato partnership e relazioni di lavoro con associazioni locali e nazionali per puntare a un coinvolgimento ancora maggiore degli studenti”.

Il sito diretto dai nostri ricercatori è monitorato costantemente, concentrandosi su informazione quotidiana, comunicazioni d’Ateneo, ricerca e bandi. Una sezione, poi, è dedicata agli eventi e alle manifestazioni locali e nazionali in cui siamo coinvolti. Un esempio? La “Chiamata alle arti” dello scorso dicembre ha coinvolto più di 3.500 giovani artisti emergenti campani, con l’esposizione delle loro opere nei negozi di Salerno. Puntiamo alla partecipazione democratica degli studenti, e al loro coinvolgimento nella cittadinanza attiva. Solo così potremo davvero fare passi avanti”.

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Raffaele Nappi

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