Al Sud 530 milioni di euro per l'occupazione dei Giovani

530 milioni di euro in stabilità per il rilancio dell’occupazione giovanile

Nella legge di stabilità il Governo prova a spingere i giovani e il Meridione.
Lo fa destinando 530 milioni di euro di fondi europei, riassegnati all’Italia e relativi alla precedente programmazione, alle regioni meridionali più Abruzzo e Molise. L’obiettivo è quello di agevolare le assunzioni a tempo indeterminato di candidati under 24 che in alcuni casi (se non hanno avuto impiego retribuito nei sei mesi precedenti) possono salire fino a 29.
Le agevolazioni vanno nel solco delle precedenti iniziative di decontribuzione adottate con il “Jobs act” e relative a 8.060 euro di sgravi contributivi concessi alle imprese che assumevano a tempo indeterminato (senza limiti di età). Dal primo gennaio 2017 e per tutto il corso dell’anno sarà così possibile usufruire degli incentivi previsti e gestiti dalla neonata Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro (Anpal) guidata da Maurizio Del Conte, professore di diritto del lavoro alla Bocconi di Milano.
In un’intervista rilasciata al Sole 24 ore, Del Conte ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa e l’avvio finalmente di nuove politiche attive che proveranno a contrastare la disoccupazione giovanile e il fenomeno dei Neet: ragazzi che non studiano e non lavorano. Assunzioni agevolate dunque, ma anche più snelle rispetto al passato, con un calcolo diverso delle risorse incrementali assunte, il titolo di diploma non più necessario come in precedenza, gli sgravi per i diplomati che hanno fatto più alternanza scuola/lavoro.
Proprio su questo ultimo tema sembra che ci sia una grande convergenza da parte di tutti gli attori: scuole, studenti, famiglie, aziende. Senza l’esperienza sul campo è difficile acquisire competenze e consapevolezza del proprio futuro.
La Youth Guarantee europea, che fin qui ha segnato luci ed ombre, può essere il trampolino di lancio per il futuro. Del Conte del resto sembra avere le idee chiare su quali siano i passi da compiere e soprattutto le scelte da operare. Siamo certi che queste includeranno un grande rafforzamento delle politiche formative collegate al mercato del lavoro, il potenziamento dell’alternanza e dell’orientamento e, non da ultimo, lo studio delle soft skills, perché senza competenze trasversali non si va da nessuna parte.

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