Milano si candida ad ospitare la sessione CIO nel 2019

Nuova opportunità per ridare credibilità internazionale allo sport tricolore!
Indipendentemente dal credo politico e dalle valutazioni che hanno infine portato a tale decisione, l’interruzione della candidatura di Roma ad ospitare i Giochi 2024 non è stata facile da accettare. Chiunque ami lo sport, pur chi magari non condividesse pienamente alcuni aspetti del progetto su cui la corsa di Roma si basava, ha visto svanire un sogno che, qualora si fosse tramutato in realtà, avrebbe portato la Città Eterna, ed al contempo l’Italia, ad essere il centro del mondo sportivo. Lo sconforto e l’amarezza per quella che sembrava essere una sconfitta per un intero Paese, i dati Coni sostenevano infatti che le Olimpiadi a Roma avrebbero creato 177 mila nuovi posti di lavoro ed un aumento della ricchezza del 2.4%, hanno lasciato poco dopo spazio a nuovi sentimenti, nuove emozioni. Non tutti sanno infatti, in quanto passato in secondo piano dopo la “grande rinuncia”, che il Presidente Malagò, affiancato da Luca Pancalli e dai suoi più stretti collaboratori, ha annunciato in occasione di un incontro con i giornalisti tenutosi nel mese di ottobre nel salone del Coni, l’inizio di una nuova sfida per il nostro movimento olimpico. Con il benestare del Presidente Lombardia, Maroni, e del Sindaco di Milano, Sala, è stata avanzata una candidatura che vede il capoluogo lombardo al centro di un ambizioso progetto, il quale mira a ridare credibilità allo sport italiano.
Più precisamente, Milano è stata candidata ad ospitare la sessione annuale del CIO del 2019, prima data utile, tenendosi la sessione del 2017 a Lima, dove Roma avrebbe dovuto competere, e del 2018, anno olimpico, a PyeongChang, sede delle Olimpiadi invernali. Un nuovo scenario appare quindi prendere forma in seguito alle dichiarazioni rilasciate dai personaggi coinvolti, e se da una parte Malagò sembra essere piuttosto cauto, memore dell’esperienza di Roma, dall’altra l’ex leader leghista Maroni, come da intervista rilasciata mercoledì 12 ottobre 2016, non nega l’ipotesi che questo possa essere solo il preludio di un qualcosa di più grande, il primo gradino di una scalata che potrebbe portare ad una eventuale candidatura di Milano a città ospitante i Giochi Olimpici 2028. Laddove infatti i Giochi 2024 dovessero essere assegnati a Los Angeles, a discapito quindi delle altre due contendenti Budapest e Parigi, in base al principio di alternanza fra continenti, sarebbe più semplice portarli in Europa quattro anni dopo, con la conseguenza quindi che una eventuale candidatura di Milano possa giocare un ruolo fondamentale. Ugualmente entusiasta, ma con lo sguardo rivolto ad un futuro prossimo, si è dimostrato, inoltre, il Sindaco Giuseppe Sala, il quale ha confermato, a sua volta, la piena disponibilità ad appoggiare il disegno che vede Milano sede ospitante l’assemblea generale del CIO nel 2019 (l’ultima sessione ospitata in Italia risale al 1966), ribadendo più volte la volontà di fare tutto quanto in suo potere affinché si possa garantire il miglior risultato possibile. Indubbiamente, la candidatura di Milano per la sessione del 2019, sembra essere “il primo passo per riavvicinare l’Italia” al mondo dello sport internazionale, come più volte sottolineato dal Presidente Giovanni Malagò, a dimostrazione del forte desiderio di ridare luce ad un Paese in ombra da troppi anni; basti pensare che gli ultimi Giochi Olimpici estivi tenutisi in Italia sono quelli di Roma del lontano 1960. Ciò che poteva quindi trasformarsi in una battuta d’arresto per lo sport italiano e per chiunque avesse riposto speranza nel progetto di Roma, sembra essersi rivelato lo spiraglio per un nuovo avvenire, il preludio che ha dato il via ad un nuovo progetto e, conseguentemente, a nuove ambizioni. I massimi esponenti del movimento sportivo in Italia hanno infatti saputo cogliere una nuova opportunità laddove altri avrebbero trovato rassegnazione, e hanno trovato in Milano il teatro dove poter mettere in scena le proprie idee e tornare a sognare.
Luca Rossini

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