Numero chiuso, Tar: i ricorrenti possono iscriversi. devono totalizzare un punteggio superiore all'ultimo iscritto

Il Tar conferma l’ammissione degli studenti ricorrenti per il concorso di ammissione al numero chiuso del 2015. L’Udu continua la battaglia per l’eliminazione del numero chiuso.

Oggi il T.A.R. Lazio ha definitivamente accolto i nostri ricorsi relativi alla chiusura anticipata delle graduatorie 2015, chiarendo che la scelta del MIUR di fare distinzione tra i vari provvedimenti riguardanti i ricorrenti, e disponendo che “vanno qualificate come illegittime eventuali postergazioni nelle immatricolazioni dei ricorrenti rispetto a candidati che abbiano comunque conseguito o conseguano nella graduatoria (riaperta) un punteggio di merito superiore (Cons. St., sez. VI, sentenza n. 2104 del 2017), non potendosi riconnettere alcun rilievo, ai fini di un differente apprezzamento, a profili che ineriscono all’organizzazione ovvero a disfunzioni dell’amministrazione nell’esecuzione di provvedimenti giurisdizionali favorevoli”.
La riapertura delle graduatorie è frutto del lavoro processuale scaturito dalle nostre ordinanze e sentenze vittoriose e soprattutto del lavoro e dei contatti politici dell’UDU con il Ministero, e per il tramite con il CNSU, organo da noi presieduto e con maggioranza relativa dell’Unione degli Universitari.
La questione riguarda circa 1000 posti liberi a Medicina ed Odontoiatria che l’UDU ritiene vacanti con riferimento alle graduatorie 2015/2016. MIUR condannato anche a oltre 4000 euro di spese legali. Nell’ordinanza viene poi specificato che va consolidata la posizione di chi si è già immatricolato e che potranno immatricolarsi tutti coloro che hanno punteggio superiore rispetto all’ultimo studente iscrittosi fin ora, quindi tutti coloro con punteggio superiore a 20.
Elisa Marchetti, coordinatrice nazionale dell’Unione degli Universitari, dichiara: “Il Ministero è stato condannato da mesi dal Tar a far scorrere le graduatorie. Dopo queste sentenze, centinaia di studenti sono in attesa di vedere riconosciuto anche dal MIUR il loro diritto a studiare per la facoltà che loro avevano scelto, risultando idonei nella graduatoria chiusa in maniera illegittima da parte del Ministero stesso nel febbraio 2016. Nonostante le rassicurazioni che ci sono state date a più riprese dai vari uffici competenti, il MIUR ha deciso in maniera irresponsabile di non dare piena attuazione a quanto disposto nelle sentenze, differenziando tra studenti in possesso di provvedimento monocratico e quelli in possesso di provvediamrno collegiale. Ora non ci sono più scuse: il Ministero riconosca subito il diritto di questi studenti di studiare ciò che avevano scelto per il proprio futuro.”
Continuano gli Avv. Michele Bonetti e Santi Delia : “Abbiamo inoltrato di fronte all’inerzia del Ministero dell’Istruzione, due ricorsi prototipi che hanno stabilito che i posti andranno attribuiti ai ricorrenti secondo l’ordine della graduatoria ed altri articolati criteri. Il Ministero è stato anche condannato alle spese per migliaia di euro e si profilano responsabilità erariali per cui abbiamo già dato mandato di inoltrare un esposto alla Corte dei Conti ed alla Procura di Roma al fine di vagliare eventuali ipotesi di reato”.

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