Una Valeria Fedeli a tutto campo quella che questa mattina ha risposto alle stoccate del programma Circo Massimo su Radio Capital. Sull’alternanza scuola-lavoro, tema principale della manifestazione nazionale degli studenti di domani 13 ottobre, la ministra dell’Istruzione ricorda: “Dobbiamo fare chiarezza, l’alternanza scuola lavoro è innovazione didattica per far apprendere le comptetenze trasversali come il problem solving, è un apprendimento interno ai percorsi curriculari – sottolinea – non è assolutamente apprendistato”. Insomma tutti i recenti fatti di cronaca di abusi sono incidenti di percorso dovuti alla poca chiarezza, proprio quella che richiedono gli studenti. “Ci sono cose che gli studenti dicono sull’alternanza che sono vere – continua la ministra – proprio per questo bisogna monitorare la qualità dei proetti. A dicembre chiamerà agli stati generali dell’alternanza scuola-lavoro i rappresentanti del mondo del lavoro proprio per questo”.
Durante la trasmissione, poi, non sono mancate delle domande sull’uso dello smartphone nella didattica scolastica. I pro e contro sono noti, va detto che spesso i secondi sono maggiori dei primi. Ma il dibattito rimane aperto, come ferma la convinzione del ministro sulla linea dell’uso responsabile. “In Italia cè ancora un decreto ministeriale di dieci anni fa che proibisce l’utilizzo dello smartphone in classe – afferma la ministra – oggi le cose sono cambiate, questo strumento è già usato da molti professori. Noi ci siamo adeguati a quello che già accade, cercando di ragionare su un inquadramento ai fini didattici”. Che le nuove generazione non hanno nulla in comune dal punto di vista digitale con le precedenti è fuori discussione, più difficile però è stabilire qunanto uno strumento così variegato posso effettivamente aiutare uno studente nell’apprendimento. “Il digitale è un’opportunità, un grandissimo cambiamento ma bisogna che anche genitori ed adulti si pongano il tema – puntualizza Valeria Fedeli – Oggi i ragazzi trovano di tutto in internet e bisogna insegnare loro un uso consapevole”.
Sull’umento di stipendio fortemente richiesto da docenti e insegnanti il capo di viale Trastevere è poco chiara: “L’aumento ci sarà e il valore medio è di 85 euro ma non si partirà dagli 80 euro degli anni precedenti che andranno neutralizzati”.
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