Maturità, insieme al diploma arriva il curriculum precompilato

curriculum vitae per trovare lavoro

Dopo l’Isee e il 730 precompilati, che hanno rivoluzionato le abitudini fiscali degli italiani, sta per scoccare l’ora del curriculum dello studente. Anch’esso precompilato. Che debutterà, in una versione mini, già a giugno con l’arrivo della nuova maturità. Per poi trovare una veste definitiva con il prossimo anno scolastico. La scelta di fornire agli studenti insieme al diploma finale un documento che attesti il livello delle conoscenze e, in futuro, anche delle competenze risale alla Buona Scuola.

L’articolo 1, comma 28, della legge 107/2015 definisce il curriculum dello studente un documento in cui raccogliere «tutti i dati utili anche ai fini dell’orientamento e dell’accesso al mondo del lavoro, relativi al percorso degli studi, alle competenze acquisite, alle eventuali scelte degli insegnamenti opzionali, alle esperienze formative anche in alternanza scuola-lavoro e alle attività culturali, artistiche, di pratiche musicali, sportive e di volontariato, svolte in ambito extrascolastico».
Il secondo step arriva due anni dopo con l’articolo 21 del decreto legislativo 62/2017 sulla maturità. Una volta superato l’esame di Stato – si legge nella norma – al diploma finale verrà allegato il curriculum della studentessa e dello studente che dovrà contenere «le discipline ricomprese nel piano degli studi con l’indicazione del monte ore complessivo destinato a ciascuna di esse» ma anche «le competenze, le conoscenze e le abilità anche professionali acquisite e le attività culturali, artistiche e di pratiche musicali, sportive e di volontariato, svolte in ambito extra scolastico nonché le attività di alternanza scuola-lavoro ed altre eventuali certificazioni conseguite».
Della sua nascita parla anche la circolare ministeriale di ottobre sulla prima prova che i circa 490mila maturandi dovranno sostenere il 19 giugno. Elencando gli step successivi il documento annuncia l’arrivo entro marzo del decreto ministeriale sul diploma finale e sul curriculum dello studente. Stando a quanto risulta al Sole 24 ore del Lunedì, il Dm è pressoché pronto. E conterrà una doppia tempistica per il suo varo. Quest’anno ci si limiterà alla parte “formale”. Intesa come carriera scolastica dell’alunno, con i risultati di tutti e 5 anni, durata degli studi (ad esempio se è stato un percorso sperimentali in 4 anni), e ore di alternanza scuola-lavoro. Oltre all’eventuale flessibilizzazione – per chi l’ha fatta – di una parte dell’orario. Una chance che, in teoria, le scuole possono utilizzare nell’ambito del 20% della loro quota di autonomia per arricchire l’offerta formativa. Ma che, in pratica, non sempre sfruttano, complici le note vicissitudine che hanno contraddistinto sin dall’inizio l’organico potenziato. Un insieme di dati che il ministero già possiede e che le scuole valideranno via web.
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Per la parte “informale” del curriculum – che conterrà ad esempio le esperienze di volontariato, le certificazioni linguistiche, le pratiche sportive, gli interessi culturali e le competenze acquisite durante la formazione on the job – bisognerà attendere invece l’anno prossimo. A quel punto il portale Scuola in chiaro del Miur, da cui si potrà accedere ai curricula dei singoli alunni, diventerà una banca dati preziosa. E, si spera, uno strumento in più per far incontrare la domanda e l’offerta di lavoro.
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