Reclutamento docenti Tor Vergata, Grüner: "Noi minacciati dal rettore"

Lo scandalo che ha travolto l’università di Tor Vergata si arricchisce di particolari. Dopo il rinvio a giudizio del rettore Giuseppe Novelli – il cui capo di imputazione maggiore prevede da 6 a 12 anni di reclusione – accusato dagli inquirenti di concussione e istigazione alla corruzione per alcune nomine nell’Ateneo, ora si potrebbe aggiungere il rischio concreto che la Corte dei Conti possa accertare un danno erariale per altre posizioni ricoperte con il medesimo meccanismo adottato come regolamento interno dall’università romana. La prima udienza del processo è prevista per il 16 luglio.

La vicenda nasce da un ricorso al tribunale amministrativo presentato da due ricercatori, Giuliano Grüner e Pierpaolo Sileri, che contestavano il “reclutamento” di altri due colleghi. Nel capo di imputazione, contestato dal pm Mario Palazzi, si afferma che Novelli “abusando della posizione apicale rivestita” ha compiuto “atti idonei consistenti dapprima nel far pervenire, tramite altri accademici e personale dell’università, a Gruner i motivi del suo forte risentimento, quindi nel minacciarlo direttamente di compromettere irrimediabilmente il suo futuro professionale”.
Sulla questione si era già pronunciato il Consiglio di Stato con la sentenza n. 7155 del 19 dicembre 2018: “Poiché ogni limitazione del precetto costituzionale del pubblico concorso, alterando le condizioni di parità di trattamento degli aspiranti – si legge nel dispositivo – deve considerarsi del tutto eccezionale, deve preferirsi l’interpretazione secondo cui tutti i candidati “interni” alla stessa Università, in possesso dei medesimi requisiti, devono essere posti in grado di partecipare alla procedura di reclutamento in condizioni di parità”. I giudici amministrativi hanno ribaltato la sentenza del Tar annullando i decreti e le delibere che hanno permesso di chiamare un professore senza partecipare ad un concorso interno. “Questa, secondo me, è la vera ferita che, a causa della sua attuale governance, ha subito l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, e che andrebbe “riparata” al più presto, senza indugi di sorta”, ha commentato il professor Grüner sui social.
Corriereuniv.it ha intervistato proprio lui, Giuliano Grüner, ricercatore e professore aggregato di diritto amministrativo all’Università degli studi “Tor Vergata”.
Professore, quando è iniziato tutto?
Parte tutto nel 2015. Io sono ricercatore universitario a tempo indeterminato di diritto amministrativo in servizio a Tor Vergata dal 2008. Mentre il collega Pierpaolo Sileri è ricercatore anche lui a tempo indeterminato in chirurgia generale. Entrambi abbiamo conseguito l’abilitazione nazionale di professore universitario di prima fascia. A cavallo tra il 2014-2015 l’università di Tor Vergata ha iniziato ad effettuare le chiamate dei professori ai sensi dell’art. 24, comma 6, della legge Gelmini. Ma nelle altre università se in servizio presso l’Ateneo vi sono più ricercatori, tutti quanti abilitati, si fa un concorso interno con un bando. Invece Tor Vergata, tramite un regolamento ad hoc datosi dalla stessa università, pur in presenza di più abilitati, sceglieva chi voleva lei senza motivazioni.
E nel suo caso specifico chi è stato scelto?
In diritto amministrativo è stato scelto in questo modo Marco Macchia, allievo diretto del prorettore vicario Claudio Fantini. Mentre in chirurgia generale è stato chiamato Paolo Gentileschi, figlio di Ezio Gentileschi (ex direttore della scuola di specializzazione di Medicina). Quando io vidi questa cosa chiesi le motivazioni quando vi erano altri ricercatori abilitati. La risposta è stata che i Dipartimenti sceglievano chi pareva a loro. A quel punto abbiamo fatto ricorso.
Avete ricevuto pressioni? 
Vere e proprie minacce. Abbiamo avuto degli incontri con il Rettore su sua richiesta in cui, a nostro avviso, ha minacciato me che se non avessi ritirato il ricorso mi avrebbe distrutto a livello accademico e a Pierpaolo Sileri che se avesse rinunciato, lo avrebbe chiamato come professore ordinario subito dopo. Inoltre, prima del colloquio avevamo ricevuto, in varie forme, quelle che secondo noi potevano essere delle minacce sempre riguardo i ricorsi: messaggi, email ecc. Dato che le minacce si sono protratte nel tempo abbiamo deciso nell’aprile 2016 di denunciare il rettore Novelli alla Procura della Repubblica. Da cui la richiesta di rinvio a giudizio di ieri dopo la conclusione delle indagini.
I ricorsi sono stati vinti entrambi però…
E questo pone a Tor Vergata un problema gigantesco che si traduce in due opzioni: o annullare di ufficio tutte quelle nomine, oppure arriverà la Corte dei Conti. Perché tu stai pagando stipendi a persone assunte in maniera illegittima. In questo caso il danno erariale neanche va dimostrato secondo la giurisprudenza della Corte.
Avete ricevuto solidarietà dai vostri colleghi?
Si, da parecchi colleghi professori e ricercatori. La cosa strana, però, è che pervenuta soprattutto da altri dipartimenti. Per falre un esempio io personalmente da Giurisprudenza ho ricevuto solo due attestazioni di solidarietà.
C’è ancora timore?
Si, continua ad esserci un timore totale. 
 
 
 

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