Prestazioni sessuali, per altro condite da pressioni e turbamenti, per alzare la media universitaria o per poter accedere ai corsi di studi: non è l’Europa il teatro dello scandalo che si è abbattuto su alcune realtà accademiche, ma l’Africa.
E non si può neppure generalizzare troppo: esiste un’inchiesta giornalistica, quella di più di un’inchiestista, che ha individuato luoghi specifici e dinamiche altrettanto circostanziate. Le persone, gli insegnanti, che hanno messo in campo questa tipologia di trattamento nei confronti di alcune studentesse sono almeno quattro, mentre è possibile che il numero delle persone interessate loro malgrado in negativo da questa vicenda, cioè le vittime, sia ben più ampio. Le nazioni di cui si parla, poi, sono solo due: il Ghana e la Nigeria. Ma l’accento va posto nello specifico sull’università di Accra e su quella di Lagos: quelle sono le località coinvolte. Lì, alcuni professori, hanno operato mediante meccanismo corruttivo, teso a far sì che le giovani si concedessero. Ma il giornalismo, quello più audace, è stato in grado di sollevare il sipario.
Secondo quanto riportato da Dagospia, infatti, poco sarebbe emerso se non fosse stato per alcune giornaliste che hanno simulato di essere delle allieve. Uno stratagemma pericoloso, ma che è risultato decisivo. Anche per tirare fuori delle immagini che facessero da prova. Disposta, pur di svelare ogni arcano, a subire a sua volta quello cui sono state sottoposte le giovani studentesse africane, una inchiestita ha dichiarato a stretto giro: “Qualcuno come me un paio di anni fa non aveva nessuno che potesse difenderla. Vedo un nuovo impegno e sono fiduciosa che il documentario possa stimolare un cambiamento”. I virgolettati dell’autrice di questa impresa possono essere approfonditi pure su Il Mattino. In questa storia c’è spazio per la speranza e per guardare con positività al futuro, insomma, ma l’immoralità espressa dai professori sembra essere delimitata da confini davvero labili: viene raccontato un episodio in cui un professore rifletteva sul fatto di “passare” una studentessa nelle mani di un altro suo collega. Storie davvero macabre, che in ulteriori circostanze sfiorano persino l’ambito della pedofilia.
Esiste un documentario, che dura circa un’ora, della BBC Africa News. Le immagini non hanno bisogno di troppi commenti. E le prove in grado di fornire un quadro davvero sconcertanti sembrano essere più che sufficienti.
Related Posts
Dottorandi e ricercatori italiani scrivono alla Crui: “Adeguare l’importo al costo della vita”. Ecco la busta paga
Servono duecento milioni di euro annui per portare la borsa di dottorato al pari di quelle europee. Cento milioni di euro per un adeguamento minimale INPS.
25 Aprile 2024
Addio all’Università di Bologna per Zaki: vinto un dottorato alla Normale di Pisa
La prof.ssa Monticelli: "Contenta per lui, un’esperienza fuori serve sempre". Il ricercatore dovrebbe comunque restare a vivere sotto le Due Torri
24 Aprile 2024
A Camerino il primo corso universitario svolto interamente nel metaverso
L'Unicam sarà il primo ateneo a far svolgere un insegnamento di un corso di laurea interamente nella realtà virtuale. Si comincia con "Social media management" all'interno della laurea in Informatica per la comunicazione digitale.
23 Aprile 2024
Proteste anti Israele, si apre un’altra settimana di fuoco: domani corteo a Torino contro Bernini e Tajani
L'associazione studentesca Cambiare rotta annuncia altre mobilitazioni contro il bando Maeci.
22 Aprile 2024