A scuola senz'auto: da Bologna parte la rivoluzione

Dal prossimo settembre molti bambini delle scuole primarie di Bologna, potranno camminare od andare in bicicletta nei tragitti casa-scuola, i cosiddetti ‘pedibus’ o ‘bicibus’, attraversare su strisce stradali più sicure e sostare con i genitori nelle isole pedonali vicino alle scuole.
Questo è l’obiettivo esposto ieri in commissione a palazzo d’Accursio dove Giancarlo Sgubbi, ingegnere del settore mobilità del comune, ha presentato un riepilogo delle tempistiche di attuazione del programma per una mobilità sostenibile e più sicura, con focus sulle scuole primarie. Meno macchine intorno alle scuole, dunque, e più sicurezza per i bambini. Dopo aver specificato che le iniziative si riferiscono alle scuole che hanno aderito formalmente al progetto nel 2019, l’ingegnere spiega che “l’obiettivo sarebbe di cominciare, a partire dalla primavera ed entro la chiusura di questo anno scolastico, con sperimentazioni di vario tipo”. Per poi arrivare “ad una situazione quasi a regime con l’inizio del nuovo anno scolastico”.
Ad oggi 18 scuole di sette istituti comprensivi hanno aderito, ma altre hanno già provveduto “autonomamente e legittimamente” a creare dei percorsi specifici per i bambini. E Sgubbi ritiene che le attività di queste 18 scuole, “potrebbero essere di esempio” per gli istituti che finora non hanno dimostrato particolare interesse al tema. In questo momento, prima di procedere con la sperimentazione, il settore mobilità del comune, assieme alle scuole, sta raccogliendo le informazioni sulle abitudini dei bambini e sta organizzando gli “incontri strategici” con gli istituti per definire le loro “priorità” per una mobilità sostenibile che non passa solo dai ‘piedibus’.
Per i ‘pedibus’, infatti, sono i genitori volontari a prendere in carico un numero gestibile di bambini e ad accompagnarli a piedi a scuola. Importanti, dunque, anche interventi per la sicurezza delle strade, come rendere le strisce pedonali più visibili, rifare i marciapiedi o trovare soluzioni nei casi in cui gli accessi alle scuole siano problematici.
larepubblica

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