Nelle università inglesi crollo di iscritti e rette per 2,9 miliardi di euro (e gli atenei italiani sperano)

L’impatto del Covid-19 in una ricerca della London Economics per l’University and College Union del regno Unito: possibile calo del 47% di studenti stranieri

Dove non c’è riuscita la Brexit potrebbe riuscirci il coronavirus. Una ricerca della London Economics per l’University and College Union quantifica in 2,6 miliardi di sterline (2,9 miliardi di euro) il possibile «buco nero» per le università inglesi dovuto al Covid-19. La pandemia in corso potrebbe far crollare del 16% le iscrizioni degli studenti britannici agli atenei di Oltremanica e del 47% quelle degli allievi stranieri. Con una perdita complessiva di 6 miliardi di sterline (6,8 miliardi di euro) per l’economia del Regno Unito.

L’impatto del Covid-19 sulle università inglesi
Il rapporto della London Economics attribuisce al calo delle iscrizioni gran parte delle pdite economiche all’orizzonte. Solo dal calo delle iscrizioni degli studenti extra-Ue (-47%) arriverebbe una perdita di 1,5 miliardi di sterline (oltre 1,7 miliardi di euro). Ma la paura del virus e le restrizioni agli spostamenti avrebbero un impatto anche sulle scelte degli allievi di oltremanica. Il rapporto immagina infatti una diminuzione del 16% delle immatricolazioni domestiche (-16%), che varrebbe altri 612 milioni di sterline di “rosso” (700 milioni di euro). A cui bisognerebbe poi aggiungere i 350 milioni di sterline (400 milioni di euro) che arriverebbero dagli studenti intra-Ue e che, proprio a causa della pandemia, rischiano ora di non arrivare. In pratica i college e le università inglesi perderebbero 231mila matricole rispetto all’anno accademico 2018/19. Di questi 111mila sarebbero ragazzi britannici mentre più di 120mila verrebbero (anzi, non verrebbero) dall’estero: 28mila dall’interno dell’Unione europea e 92mila dall’esterno.

Le perdite per l’economia britannica
I problemi per il Regno Unito non finiscono qui. La debolezza improvvisa in cui verrebbero a trovarsi i college di Oltremanica – con i ¾ delle accademie che farebbero anche fatica a coprire le spese – avrebbe un impatto negativo sull’intera economia inglese. Che potrebbe lasciare sul terreno fino a 6 miliardi di sterline (6,8 miliardi di euro) . Solo all’interno delle università la perdita di studenti determinerebbe un calo di 30mila posti di lavoro. E altrettanti se ne perderebbero nelle comunità locali.

L’opportunità per gli atenei italiani
In Italia una stima sull’impatto del Covid-19 sulle università di casa nostra ancora non esiste. Ma in cuor loro sia il ministro Gaetano Manfredi sia alcuni rettori sperano che la crisi si riveli addirittura un’opportunità. Ad esempio per i ragazzi che avrebbero voluto trasferirsi in un’altra città per studiare ma non avrebbero potuto farlo per motivi economici. Chissà che la prospettiva di poter svolgere almeno il primo semestre a distanza – come appare sempre più probabile – non li spinga a scegliere di immatricolarsi non dovendo sostenere il costo dell’alloggio e dei trasferimenti. Ed è anche per questo che il rettore del Politecnico di Torino, Guido Saracco, ha confidato nei giorni scorsi al Sole 24Ore che se fosse per lui farebbe svolgere tutto l’anno accademico 2020/21 in digitale.

ilsole24ore

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