Regione Abruzzo chiude i rubinetti: universitari a Teramo senza borse di studio e con problema affitti. La denuncia

Siamo in un momento molto complicato che colpisce tutti, ma qualcuno si sta dimenticando degli studenti.
Sono ormai passati mesi dalla pubblicazione della graduatoria dei beneficiari delle borse di studio e gli studenti idonei non beneficiari aspettano fiduciosi lo scorrimento della graduatoria che solitamente viene pubblicata nel mese di aprile per vedere riconosciuto quello che è un loro diritto.

Purtroppo, con grande rammarico, apprendiamo oggi che, con Determinazione N.34/DPG010 del 09.04.2020, la Regione Abruzzo ha stanziato a favore dell’Azienda per il Diritto allo Studio teramana una somma di €187.302,11, del tutto insufficiente per il pagamento delle borse di studio dato che la somma necessaria ammonta a €521.187,23. Non riteniamo questa situazione tollerabile, soprattutto in questo momento di grande difficoltà in cui gli studenti hanno assoluta necessità di vedere garantito il proprio diritto allo studio; neppure la possibilità di utilizzare gli avanzi di bilancio concessa alle ADSU con Legge Regionale n.9 del 6 aprile 2020 è in grado di venire incontro alle esigenze degli studenti teramani, essendo gli avanzi di amministrazione talmente esigui (sui documenti regionali si riporta una somma di €2.767,63) da risultare inutilizzabili in alcun modo.

E certamente i problemi sul diritto allo studio non si limitano a questo:
Infatti, a seguito del blocco, ovviamente inevitabile, del servizio mensa dell’università, gli studenti borsisti stanno sostenendo dei costi, quelli del vitto, che normalmente non avrebbero dovuto accollarsi. Tutto ciò non fa altro che amplificare le conseguenze economiche del “lockdown”.

Tale situazione però, è disciplinata sia dal DPCM 9 aprile 2001 che dal piano di indirizzo triennale per il diritto agli studi universitari della Regione Abruzzo. Secondo queste disposizioni, infatti, la parte della borsa relativa al vitto, nel caso di non fruibilità del servizio, deve essere liquidata in forma monetaria agli studenti destinatari di borsa di studio.
Per garantire questo è necessario, però, un ulteriore impegno economico della Regione, poichè, ovviamente, l’ADSU non potrebbe sostenere questa spese senza un’integrazione del fondo regionale.

Non meno importante è la questione degli affitti, in una “città universitaria” dove siamo ancora in attesa di una casa dello studente sono molti gli iscritti dell’Ateneo che si trovano in grave difficoltà nel pagamento dei canoni di locazione.
Ci teniamo a sottolineare la necessità di un tempestivo intervento regionale, poichè solo così si potrà tutelare un diritto che spetta, nella sola Teramo, a più di 300 studenti. Vista l’emergenza in cui versiamo è necessario dare certezze agli studenti, e la Regione Abruzzo, ora più che mai, deve assolvere ai propri doveri. Vi è necessità, in materia di diritto allo studio, di un vero e proprio cambio di passo.

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