Un viaggio virtuale, una lezione reale La Fondazione Pirelli fa scuola

L’istituzione milanese mette a disposizione del pubblico archivio, mostre, podcast. Attraverso il suo programma educational, coinvolge anche gli studenti di tutte le età

Il viaggio virtuale, quasi 150 anni di storia dell’industria, della pubblicità, della cultura, della creatività italiane, ha inizio al piano terra. Un dipinto di Renato Guttuso datato 1958 (l’artista accompagnò l’amico Giovanni Pirelli in Egitto per documentare la costruzione della diga di Assuan), il gatto Meo e la scimmietta Zizì (in gomma) nati dalla fantasia di Bruno Munari, una giovane Marilyn fotografata sulla spiaggia di Tobey Beach che pubblicizza i costumi da bagno in Lastex. Oggetti, stampe, uno sterminato archivio (3 chilometri e mezzo) di documenti raccontano imprese, sogni, sfide sportive (la Pechino-Parigi del 1907), ingegno, lavoro. La Fondazione Pirelli (fondazionepirelli.org) mette tutto questo a servizio di chi volesse scoprire il suo mondo stando a casa. E in questo periodo difficile aggiunge occasioni di conoscenza e riflessione. Con una serie di podcast e iniziative per gli studenti, dai più piccoli a quelli delle superiori.

Aprire le proprie porte — per quanto possibile — alla collettività, mettendo a disposizione materiali unici (anche in inglese). Le riviste della biblioteca, le foto che ritraggono Giovanni Battista Pirelli, Alberto e Leopoldo. Le pubblicità storiche; il video di Carl Lewis che corre sulle acque di Manhattan (nella mostra al primo piano La pubblicità con la P maiuscola), alle sue spalle le Torri gemelle. Un clic, un’immagine, una spiegazione. La visita è intuitiva ma il sito propone comunque un chatbot: un software bilingue di assistenza virtuale attraverso il quale fare domande. E ricevere risposte.

Bozzetti, illustrazioni, opere d’arte. I filmati antichi, la biblioteca tecnico-scientifica (17 mila volumi in corso di digitalizzazione). E poi le firme di «Pirelli. Rivista d’informazione e di tecnica»: Italo Calvino, Gillo Dorfles, Umberto Eco, Leonardo Sciascia, Eugenio Montale. Basta digitare un cognome: di Dino Buzzati, per esempio, ci sono anche le Piccole storie del grattacielo (1970). Perfette per i bambini.

E a proposito di ragazzi, la fondazione milanese (che fa parte della rete Museimpresa) mette a disposizione in questi giorni il suo programma educational, solitamente riservato alle scuole (3.500 studenti ogni anno visitano gli spazi di viale Sarca a Milano): scrivendo a [email protected] anche le famiglie potranno chiedere di partecipare a uno dei tre percorsi selezionati per le elementari, le medie e per le superiori (oppure farsi da tramite con i docenti). Per i bimbi ci sono le Storie di gomma.

Infine, i podcast. Dedicati alla storia della Pirelli e delle donne che vi hanno preso parte: campionesse al volante, scrittrici. Giovedì 16 aprile esce Pirelli e il cinema, una bellezza senza tempo in inglese (la versione italiana è già disponibile), il 23 Tra grafica e design, firme al femminile(italiano e inglese).

«Uno sguardo sempre aperto al cambiamento, alle sfide della contemporaneità»: le parole di Marco Tronchetti Provera, presidente Fondazione Pirelli e ad Pirelli, riassumono il senso di questa iniziativa, cui il direttore della Fondazione, Antonio Calabrò, tiene in particolare: «È nostra convinzione che proprio in questi giorni di tempo sospeso e preoccupato sia importante dare strumenti piacevoli e intelligenti per riconnettersi, tramite l’impresa, alle qualità di questo Paese. Qualità che spesso sottovalutiamo».

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