UDU: vittoria per tutte le misure ottenute dal DlRilancio

UDU: vittoria per tutte le misure dedicate all’università e inserite nel DlRilancio. Un buon primo passo, ora si aumenti notax area e b orse di studio a 30.000 isee

UDU: vittoria per tutte le misure dedicate all’università e inserite nel DlRilancio. Un buon primo passo, ora si aumenti notax area e b orse di studio a 30.000 isee

Mercoledì 13 maggio il Presidente Conte ha annunciato con una conferenza stampa le principali misure contenute nel cosiddetto “Decreto Rilancio”, tra le quali è stato annunciato un importante investimento di circa 1,45 miliardi di euro in favore di Università e Ricerca, in particolare per finanziare il Fondo di Finanziamento Ordinario, le misure per il Diritto allo Studio Universitario e le assunzioni di circa 4000 nuovi ricercatori.

Dichiara Enrico Gulluni, Coordinatore Nazionale UDU – Unione degli Universitari: “Il decreto Rilancio rappresenta una prima vera risposta alle criticità strutturali che sono presenti da anni nel sistema universitario, pesantemente sottofinanziato. Sono presenti all’interno del decreto 165 milioni di euro che vanno ad incrementare il Fondo di Finanziamento Ordinario per il solo 2020, misura che dovrebbe consentire agli atenei di abbassare ulteriormente le tasse universitarie per gli studenti economicamente più colpiti da questa crisi. Per le stesse finalità sono stanziati anche 8 milioni di euro per le Istituzioni di Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica (AFAM).”

“Troviamo 40 milioni stanziati nel Fondo Integrativo Statale (FIS) – continua Gulluni – utili per fare un decisivo passo in avanti nel permettere a tutti gli studenti idonei di poter usufruire della borsa di studio ed eliminare finalmente la vergogna tutti italiana che sono gli idonei non beneficiari, obiettivo per il quale è di fondamentale importanza che le Regioni che ancora non lo fanno investano nel diritto allo studio. Inoltre si prevede il sostegno a specifiche misure promosse dalle Regioni per garantire l’assegnazione delle borse di studio anche agli studenti che non sono riusciti a soddisfare i requisiti di merito a causa dell’emergenza sanitaria, come da noi più volte richiesto.”

“62 milioni sono invece stati stanziati per potenziare gli strumenti tecnologici e le risorse bibliografiche – spiega Gulluni – che in questo periodo risultano quanto mai vitali per permettere a tutti gli studenti di poter proseguire il proprio percorso di studi senza eccessive difficoltà, come invece in questi ultimi mesi è successo poiché tanti studenti sono sprovvisti degli strumenti tecnologici adatti per poter stare al passo con la didattica a distanza erogata dagli atenei. Infine, 15 milioni di euro sono previsti per garantire una proroga di due mesi, a richiesta, a beneficio dei dottorandi titolari di borse di studio iscritti all’ultimo anno, con la conseguente erogazione della borsa.”

Prosegue il Coordinatore Nazionale: “Queste misure rappresentano una prima importante vittoria per noi, poiché accolgono tante istanze che abbiamo portato avanti negli anni e nell’ultimo periodo, e speriamo che denotino soprattutto la volontà da parte del governo di investire nel settore universitario, che dovrà essere al centro delle politiche governative anche nella fase di ripartenza e dal quale non si può prescindere per lo sviluppo del paese.”

“Un investimento di queste dimensioni era necessario per lanciare un segnale – conclude Gulluni – per non far morire l’Università pubblica Italiana, e sicuramente la strada intrapresa è quella giusta, ma adesso bisogna dare continuità nelle scelte e rendere questa misura strutturale e non relegarla a una risposta comunque necessaria all’emergenza sanitaria. Serve a tutti i costi evitare l’ipotizzato ingente calo di iscritti per il prossimo anno negli atenei (si stima circa il 20%, equivalente a circa 100.000 nuove iscrizioni in meno) a causa della grave situazione economica che colpirà gran parte delle famiglie del nostro paese, i cui effetti stiamo già cominciando a vederli. Serve perciò ancora più coraggio e la volontà politica per evitarlo, bisogna aumentare, e finanziare di conseguenza, fino a 30.000€ di ISEE la soglia di NoTax Area negli atenei ed ampliare la soglia di reddito per l’accesso ai benefici per il diritto allo studio, anch’essa almeno a 30.000€ di ISEE. Di fronte ad una situazione straordinaria come questa servono risposte ed investimenti straordinari per evitare che il peso della crisi possa ricadere sugli studenti. Le proposte concrete le abbiamo, il Governo ci ascolti!”

Total
0
Shares
Lascia un commento
Previous Article

Coca-cola HBC Italia e Junior achievement Italia insieme contro gli stereotipi di genere delle materie STEM

Next Article

UNIVERSITÀ POST COVID-19 Digitalizzazione, diritto allo studio, mobilità studentesca, ricerca e nuove frontiere

Related Posts