Verso la Maturità, la prof.ssa Sara Lazzaro del G. B. Grassi di Latina: "Misurazione della temperatura nel giorno dell'esame"

Maturità 2020 in sicurezza. Lo pretendono gli studenti, lo vogliono i docenti e famiglie. E mentre le riaperture sono state accompagnate da un lieve ritorno ai contagi, l’allerta nelle scuole è massima

Maturità 2020 in sicurezza. Lo pretendono gli studenti, lo vogliono i docenti e famiglie. E mentre le riaperture sono state accompagnate da un lieve ritorno ai contagi, l’allerta nelle scuole è massima.

Il 3 giugno è la data in cui sapremo se la circolazione riprenderà in tutte le regioni d’Italia oppure se vi saranno dei “sorvegliati speciali”.

Il Lazio è una delle regioni in cui l’epidemia ha fortunatamente colpito in modo minore: 701 morti, 7672 contagiati e 3483 guariti. Sono 21, invece, i risultati positivi nelle ultime 24h. Il virus sta frenando ma è necessario rimanere ancora vigili.

Corriereuniv.it ha intervistato la professoressa Sara Lazzaro – vicepreside del liceo G. B. Grassi di Latina – per capire come si sta preparando la sua scuola alla sfida del 17 giugno: “Abbiamo già attivato l’acquisto di tutti i dispositivi necessari. Ci stiamo organizzando per mantenere le distanze e l’organizzazione in ingresso e uscita dall’edificio – alla sanificazione provvederà la Provincia ndr. – Abbiamo previsto, inoltre, la misurazione della febbre all’ingresso per tutti coloro che avranno accesso ai locali scolastici durante il giorno dell’esame”. L’obbligo non c’è, basta la certificazione: molte scuole, però, si sono premunite in questo senso.

La mascherina, invece, è obbligatoria.

Per quanto riguarda il voto della Maturità 2020, la cui valutazione finale resta espressa in centesimi, un ruolo importante lo avranno i crediti formativi, il cui massimo, a differenza degli anni passati (in cui erano 40), è di 60 punti.

Alla prova orale, invece, l’unica quest’anno, saranno assegnati massimo 40 punti. Oltre ai voti ottenuti nella prova d’esame ci sono poi anche i cosiddetti punti bonus che vanno da 1 a 5 e che la commissione può decidere di assegnare al termine del colloquio orale ad alcuni studenti al fine di alzarne il punteggio finale.

Certamente la didattica a distanza non ha potuto garantire gli stessi livelli di apprendimento di un normale svolgimento didattico, limitando in parte il percorso dei maturandi. – afferma la docente – Più che l’esame in sè, per il quale la composizione interna dei docenti garantirà una valutazione più coerente del percorso formativo svolto, il problema è il deficit di alcuni contenuti e della relazione umana mancata tra studenti e insegnanti: questo potrebbe impedire un’adeguata separazione dal mondo scolastico e una minore consapevolezza durante il passaggio verso l’età adulta”.

Crescere, affermava lo scrittore americano Francis Scott Fitzgerald, è più difficile a dirsi che a farsi ed è più semplice passare da un’infanzia ad un’altra infanzia, se non si hanno i maestri giusti.

Concorde che la DAD (didattica a distanza) abbia funzionato come “misura tampone”, la prof precisa come “abbia spinto tutti verso l’acquisizione maggiore delle competenze digitali”. Però il rapporto con gli studenti è “inevitabilmente cambiato mancando quello spazio profondo tra studente e insegnante che è la relazione umana“. L’augurio, quindi, è quello di “poter ritornare a riprendere regolarmente l’attività in presenza a settembre“, afferma la docente.

E riguardo alla scelta di fare l’esame in presenza i dubbi rimangono: “Personalmente avrei preferito la modalità online perché l’emergenza non è ancora conclusa“. Mentre sui ritardi nelle comunicazione del ministero non lascia molti dubbi di interpretazione: “Sono arrivate tardi e non sempre coerenti con quanto dichiarato sui media, gettando un certo disorientamento sia sugli studenti che sugli insegnanti”.

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