Linee guida, Azzolina chiede un miliardo in più per riaprire. E spunta l'app per il distanziamento

BOLOGNA, ITALY – JUNE 16: A child sits on the floor during a demonstration for children to return to school on June 16, 2020 in Bologna, Italy. (Photo by Michele Lapini/Getty Images)

Un miliardo in più per maggiori spazi e personale. Questo quanto chiesto dalla ministra Lucia Azzolina durante il consiglio dei ministri tenutosi nel pomeriggio, dopo il rinvio a domani della Conferenza Stato-Regioni. Mentre le trattative sulle linee guida per la riapertura vanno avanti, il mondo della scuola è sceso in piazza per protestare contro ritardi e i fondi insufficiente, a detta dei dirigenti scolastici, per una reale riapertura con la pandemia da coronavirus ancora in corso.

Durante la giornata è Stefano Bonaccini, in veste di presidente della Conferenza delle Regioni, a rompere gli indugi: “Siamo ad un passo dalla condivisione delle linee guida per la riapertura delle scuole, un testo che già oggi grazie al contributo propositivo delle Regioni e alla collaborazione istituzionale con il ministero risulta nettamente migliorato rispetto alle prime bozze. Abbiamo però chiesto – in Conferenza Stato-Regioni – un rinvio di 24 ore che consenta un approfondimento dell’ultimo testo del “Piano scuola 2020-2021. Documento per la pianificazione delle attività scolastiche, educative e formative in tutte le Istituzioni del Sistema nazionale di Istruzione”. Tre sono le questioni cruciali per il governatore dell’Emilia: maggiori risorse per edilizia scolastica e la gestione condivisa con i comuni del spazi, più fondi per assumere personale e infine la questione trasporti “che va affrontata con urgenza, anche in un tavolo separato, guardando sia al lato economico che a quello organizzativo”.

Al centro della piazza, in mezzo a migliaia di studenti, genitori e insegnanti arrabbiati, anche i presidi. È su di loro che a settembre ricadrà ogni responsabilità sulla riapertura delle scuole e per questo hanno manifestato in 60 città d’Italia al fianco del comitato Priorità alla Scuola che, in pochi mesi, è riuscito a triplicare le adesioni raccogliendo il malcontento delle famiglie. Secondo la bozza delle linee guida tracciate dal ministero dell’Istruzione in vista del rientro sui banchi, starà ai singoli dirigenti scolastici reperire spazi extra, organizzare i turni degli ingressi e delle uscite dei ragazzi, smistare gli insegnanti e stringere accordi con le associazioni del terzo settore. 

Per Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale presidi la bozza ancora non funziona: “Avremmo voluto trovare indicazioni di natura operativa e per quanto apprezziamo l’autonomia, questa funziona solo se accompagnata da determinate condizioni di contorno. Servono risorse a disposizione, chiarezza degli obiettivi da perseguire e del nostro ruolo. Occorre specificare quali sono i nostri poteri e quali quelli degli organi collegiali e di altri soggetti altrimenti rischiano di scatenarsi attriti o guerre interne agli istituti”. E svela che la ministra Azzolina avrebbe annunciato una app per la mappatura degli spazi che potrebbe aiutare i presidi: “Non sappiamo ancora i dettagli del funzionamento e se ognuno di noi dovrà scaricarla sul proprio smartphone e misurare classe per classe la capienza e l’adeguatezza degli spazi. Certo è che se questa ci aiutasse a individuare in tempi rapidi le aule che vanno bene e quelle che non vanno bene, potremmo intervenire tempestivamente. Il compito di fornire nuovi spazi però dovrà essere degli enti locali, non possiamo tirar fuori noi dal cappello altre stanze”.

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