Zaki, all’università di Bologna 150 sagome col suo volto per far rispettare il distanziamento

L’idea è dell’università di Bologna e la mano dell’artista Gianluca Costantini che ha realizzato 150 sagome col volto di Patrick Zaki che sono poi state installate all’interno dell’ateneo. I cartonati raffiguranti lo studente egiziano – detenuto da oltre cinque mesi in carcere in Egitto, accusato di propaganda sovversiva – invaderanno dunque gli spazi dell’università, le aule, le biblioteche e le sale studio, così che non sia possibile dimenticarsi neanche per un momento della questione urgente relativa alla sua scarcerazione. Allo stesso tempo saranno utili come strumento per il distanziamento sociale come misura di contenimento del Coronavirus.

Le sagome con il volto dello studente prigioniero in Egitto

L’Università di Bologna è in prima linea per la liberazione di Zaki dal momento in cui è cominciata a circolare la notizia della sua detenzione in Egitto. «Il disegno di Zaky – spiega Costantini – si rifà al disegno esposto anche in Piazza Maggiore, qualche settimana fa, ma senza il filo spinato, simbolo di tortura, fastidio e sofferenza. Le sagome realizzate per le sale studio dell’Alma Mater, vogliono rappresentare semplicemente uno studente e affermare contemporaneamente “siamo tutti Zaky”».

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