Scuola del figlio di Conte: “Apertura farsa. Ragazzi in classe una volta a settimana”. Il premier: "Problemi anche in passato"

“Il 14 è venuto qua il presidente del Consiglio perché hanno iniziato le terze medie, ha annunciato la ripresa della scuola ma è stata una passerella perché di fatto la scuola non è ripresa. Ad oggi non viene garantito il diritto allo studio dei ragazzi, mia figlia andrà a scuola una volta a settimana per quattro ore”. E’ lo sfogo di un genitore il cui figlio va a scuola nello stesso istituto dove va il figlio del Presidente del Consiglio e dove il 14 settembre lo stesso Conte si è presentato per accompagnarlo. “Noi lamentiamo – prosegue la mamma che con altri genitori si è presentata questa mattina davanti l’istituto per una protesta – una scarsa comunicazione e scarsa trasparenza”.


Appuntamento alle 8.10, come riporta l’Huffington post, per contestare la mancanza di banchi monoposto, aule e insegnanti, problemi per ovviare i quali l’istituto ha deciso di stilare un calendario di entrate per le classi, senza prevedere nemmeno lezioni a distanza. Una situazione, già denunciata dalla preside prima della riapertura, quando aveva evidenziato le carenze. Ma la scuola del figlio del premier, probabilmente, non poteva non riaprire.


Quella dell’istituto di Prati è però solo l’ultima di una serie di carenze già evidenziate dai sindacati e che descrive una situazione a dir poco complicata nel Lazio, dove solo una scuola su tre ha riaperto. Sono 22.500 i professori assunti stabilmente a fronte di quasi 85mila unità, ovvero il 26,5 % (l’anno scorso era il 39,6%). Meno di 2mila gli insegnanti di sostegno su oltre 21mila posti, mentre per quanto riguarda i banchi, sono 400.000 quelli monoposto oggi disponibili, a fronte di un fabbisogno di 2.400.000 unità. Ma non solo: sono meno di 500 le assunzioni per «chiamata veloce» su 2.500 domande, «complice del flop il dl 126/2019, affermano i sindacati, che ha istituto il blocco quinquennale per tutti i docenti neoassunti dall’anno scolastico 2020/21.

Questa mattina Giuseppe Conte ha visitato l’Istituto comprensivo Tor Bella Monaca “Dario Pagano”, una scuola di periferia con un alto tasso di studenti extracomunitari e disabili. “Devo dire che qui l’anno scolastico è partito in modo ordinato. Gli studenti rispettano le regole con grande disciplina, con entusiasmo”. E sugli investimenti afferma che il “recovery fund in gran parte verrà investito per la scuola per tramutare l’emergenza in opportunità”. Sulle proteste alla scuola degli figlio risponde: “In tutti gli anni scolastici ci sono stati problemi. La verità è che questa emergenza ci sfida a fare molto di più”.

Punto stampa a Roma

In diretta da Roma al termine della visita all'Istituto comprensivo Tor Bella Monaca "Dario Pagano"

Pubblicato da Giuseppe Conte su Giovedì 17 settembre 2020


I sindacati hanno dunque indetto una manifestazione per sabato 26 settembre, a partire dalle 15. I segretari hanno sottolineato la necessità di assumere come obiettivo prioritario dell’azione sindacale l’avvio di una politica di robusti investimenti in istruzione e formazione. Al riguardo hanno sollecitato l’avvio di un confronto con l’Amministrazione anche in vista delle scelte legate all’utilizzo delle risorse del recovery fund.

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