Mattarella agli studenti: "Avete sofferto, lo so, ora però dobbiamo rialzarci"

Italian Republic, Sergio Mattarella, at the ‘Guido Negri’ primary school in Vo’ Euganeo, the municipality that recorded the first death from Coronavirus Covid-19 on 21 February that was the first in the Veneto Region to enter in the lockdown, on the occasion of the initiatives for the opening of the 2020-2021 school year, Italy, 14 September 2020. ANSA/QUIRINALE PRESS OFFICE/PAOLO GIANDOTTI +++ ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING +++

“Un Paese non può dividersi sull’esigenza di sostenere e promuovere la sua scuola. Oggi la riapertura della scuola è una prova per la Repubblica. Per tutti. Nessuno escluso”.  Sergio Mattarella parla dalla festa per l’avvisio dell’anno scolastico in quella Vo‘ colpita per prima dalla pandemia. “La sscuola è una sfida decisiva per la società e ripartire da Vo‘ dà ancora più il senso di come questa sfida riguardi l‘intero Paese“, ricorda ai tanti ragazzi e ragazze che hanno partecipato all’evento.

“Tutti siamo responsabili, e dobbiamo sentirci tali nei confronti degli altri. Una prova di responsabilità è richiesta anche a voi, cari ragazzi, e sono certo che vi mostrerete all’altezza. Dai comportamenti di ciascuno dipende la sicurezza collettiva; quella dei vostri genitori, dei vostri nonni. Non c’è una responsabilità superiore che consenta di fare a meno di quella di ciascuno di noi. Dobbiamo andare avanti sapendo che sui sacrifici di oggi costruiamo il futuro”. Investire nella scuola è una priorità “a partire da un’adeguata programmazione del reclutamento del personale, da alcuni anni carente. Dobbiamo fare in modo che i migliori laureati abbiano come obiettivo l’insegnamento. Professione di valore e gratificante, che deve riscuotere il dovuto riconoscimento sociale“.

Il Presidente della Repubblica sottolinea, poi, come le categorie più colpite nel mondo scolastico sia i portatori di disabilità. “Per tanti di loro le rinunce hanno avuto un costo altissimo, a volte non sopportabile. E di queste sofferenze si son fatte carico le famiglie. Nella ripartenza della scuola l’attenzione a questi studenti dovrà essere inderogabile, a cominciare dall’assegnazione degli insegnanti di sostegno”. E ricorda gli studenti che non hanno avuto gli strumenti necessari per partecipare alle lezioni a distanza, “quelli che non avevano il computer a casa”. Bisogna “disporre della banda larga ovunque”. Poi spende parole di riconoscenza per i professori e i presidi, li ringrazia per la loro abnegazione. Cita la Costituzione: “L’articolo 34 esordisce con le parole ‘La scuola è aperta a tutti’, a significare che la scuola, inclusiva e democratica, deve accogliere i bambini e i ragazzi senza discriminazioni, ma anche che ogni cittadino deve sentirsi partecipe e impegnato nei confronti della scuola”.

Poi dedica un passaggio commosso al povero Willy, ucciso dai pugni dell‘odio a Colleferro: “Siamo sconvolti per la morte di Willy, pestato a morte per aver difeso un amico contro la violenza. Il suo volto sorridente resterà come un’icona di amicizia e di solidarietà, che richiama i compiti educativi e formativi della scuola e dell’intera nostra comunità. In coerenza con questi valori occorre spiegare il massimo impegno per contrastare chi pratica una violenza vile e brutale che più volte si è manifestata anche nei giorni scorsi. Chi la predica o la eccita nei social“. Ed usa le parole di una giovane studentessa per dare un messaggio di fiducia: “Mi ha scritto un’altra ragazza, di terza media, di Amelia: “Questo tsunami che si è abbattuto su di noi ad un tratto ci ha reso vulnerabili e fragili, ma nello stesso tempo grandi e responsabili”.

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