Statale di Milano, installati distributori di assorbenti a prezzi scontati

La battaglia per gli assorbenti è giunta al suo epilogo: non il migliore possibile per chi ha portato avanti per anni la mobilitazione – le studentesse e gli studenti universitari della lista UniSì – ma comunque “un passo avanti”. La Statale ha detto sì ai distributori di assorbenti a prezzo calmierato nei suoi bagni.

Dopo tanti tentativi andati a vuoto, la notizia è che si è trovato l’operatore che si dovrà occupare di installare dieci distributori di assorbenti a 20 centesimi (e di rifornirli periodicamente), come sancito dall’approvazione della delibera in consiglio di amministrazione. L’ateneosarà il primo in Italia a fregiarsi del “servizio” femminile. Le dieci macchinette “rosa” spunteranno nelle toilette di via Festa del Perdono, Città Studi, piazza Sant’Alessandro, via Conservatorio, dove hanno sede le facoltà umanistiche e scientifiche. Assieme ai prodotti per il ciclo, saranno disponibili spazzolini, dentifrici, salviette, copriwater.

La querelle era iniziata oltre tre anni fa e gli incidenti di percorso sono stati numerosi. “Tutto è nato nel 2017 quando era stata approvata una mozione su proposta di Laura Grechi di UniSì, in conferenza degli studenti, che chiedeva all’ateneo di assumersi l’impegno di installare distributori di assorbenti gratuiti alla Statale. Non abbiamo ottenuto risultato. Poi a marzo 2019, il consiglio d’amministrazione aveva approvato all’unanimità la proposta portata avanti da UniSì ed era partita la ricerca dell’operatore”. Sembrava cosa fatta, invece la strada è stata in salita: “In un primo momento si era puntato a trovare uno sponsor che si incaricasse di erogare il servizio. Ma senza fortuna. Poi la Statale ha pubblicato un bando andato deserto. Alla fine sono state valutate diverse offerte di aziende fino a che è stata trovata quella giusta”, spiega Manuel Tropenscovino, studente di giurisprudenza nel cda della Statale che per la lista UniSì ha seguito in prima persona la vicenda. L’obiettivo per la sua lista studentesca resta “la gratuità degli assorbenti come avviene in Scozia”. “La presenza di distributori a prezzi calmierati è un passo avanti. Ma l’Italia rimane un Paese indietro sia da un punto di vista fiscale con l’Iva ancora al 22% per gli assorbenti non biodegradabili, che culturale. Il ciclo continua ad essere un tabù, è tempo di superarlo” sottolinea Carlotta Scozia, studentessa della lista UniSì.

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