Scuola, quando e come riapre: in classe anche sabato e domenica?

Scuola: quando riapre e come lo si dovrebbe forse sapere entro oggi dopo il secondo vertice di Conte con la maggioranza per discutere delle nuove misure del DPCM di Natale.

Per la scuola ancora incerta la data di riapertura, che comunque potrebbe essere anche prima di Natale. Si discute anche sul come rientrare e De Micheli avanza la proposta della presenza in classe anche sabato e domenica.

Scuolaquando riapre e come lo si dovrebbe forse sapere entro oggi dopo il secondo vertice di Conte con la maggioranza per discutere delle nuove misure del DPCM di Natale. L’ultima proposta arriva dalla ministra dei Trasporti Paola De Micheli che punterebbe sulla presenza in classe anche il sabato e la domenica, perché il problema principale che proprio non si riesce a risolvere è quello dei mezzi pubblici.

La data per la riapertura della scuola fino a oggi indicata orientativamente, ed è quella per cui propende la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina che due giorni fa ha incontrato i sindaci delle città metropolitane, è quella del 9 dicembre, il giorno successivo al ponte dell’Immacolata. Le Regioni, nell’incontro odierno, hanno tuttavia chiesto al Governo in maniera pressoché unanime di lasciarla chiusa fino all’inizio dell’anno prossimo.

Ancora non si sa quando riapre la scuola, ma ci sono delle date possibili tirate in ballo da più parti e ipotesi varie a quanto pare al vaglio del governo. Azzolina, Conte e Speranza vorrebbero riaprire la scuola prima di Natale e i sindaci però chiedono maggiori garanzie e risposte nella risoluzione di alcune criticità.

Sembra che la più papabile sia proprio la data del 9 dicembre anche se nella giornata odierna si è parlato anche di 14 dicembre, ma in questo caso la data sarebbe simbolica, una sorta di prova prima del rientro ufficiale a gennaio. Proprio sul rientro il 7 gennaio puntano i presidenti di Regione. Nel corso del vertice di ieri tra il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia, presidenti di Regione, ANCI(Comuni) e UPI (Province), è emersa la volontà degli enti locali di lasciare chiuse le scuole superiori per tutto dicembre.

Azzolina però non ci sta e in sicurezza e tenendo conto dell’andamento dei contagi vuole far rientrare gli studenti delle superiori in presenza già a dicembre. Il Premier proprio due giorni fa durante la conferenza congiunta con il presidente spagnolo Sanchez si è espresso, ancora una volta, in merito:

“La scuola in presenza va riaperta appena possibile, non appena la curva dell’epidemia lo consentirà.”

Della stessa opinione sembra essere il ministro Speranza ospite a inizio settimana a Di Martedì su la7.

“Faremo il possibile per riaprire le scuole in dicembre, dobbiamo vedere il quadro epidemiologico, valutandolo giorno per giorno.”

E ha aggiunto:

“Le scuole sono e restano una priorità assoluta per il governo.”

Di diversa opinione invece è l’infettivologo Massimo Galli che così si è espresso sulla data di riapertura della scuola del 9 dicembre:

“Abbiamo clamorosamente toppato il contenimento dell’infezione dopo il lockdown di marzo. Mi rendo conto che ci sono esigenze diverse come quella della scuola, importantissima, ma il riaprire troppo presto per richiudere sarebbe uno smacco ancora peggiore perché sarebbe costato qualcosa nel mezzo.”

Il nodo cruciale non riguarda solo il quando riapre la scuola, ma anche il come e anche in questo caso si fanno delle ipotesi.

Come riapre la scuola in presenza per i ragazzi delle scuole superiori, e delle medie nelle zone rosse, è altrettanto incerto e per delle conferme toccherà attendere molto probabilmente l’ufficialità del nuovo DPCM.

Come ha già più volte chiarito la ministra Azzolina la scuola riaprirà in modo graduale quindi con buona probabilità la didattica a distanza non verrà totalmente abbandonata, ma si potrebbe procedere con la didattica digitale integrata a tutti gli effetti.

Tra le ipotesi il rientro delle sole prime e quinte classi in presenza o di tutte le classi, ma solo per alcuni giorni a settimana. Ovviamente si tratta di indiscrezioni e non di certezze. Intanto i sindaci che hanno incontrato ieri la ministra Azzolina chiedono ingressi a scuola scaglionati e pongono ancora una volta al centro la questione del trasporto pubblico.

“Abbiamo offerto la nostra massima disponibilità a collaborare con il governo: l’obiettivo comune è di riaprire le scuole.”

È quanto ha affermato Antonio Decaro, presidente ANCI e sindaco di Bari proprio al termine dell’incontro con la ministra di ieri.

“La nostra massima e unitaria disponibilità a collaborare, però, non può prescindere da alcuni nodi sui quali siamo tornati a sollecitare la ministra e, per suo tramite, l’intero governo. Bisogna intervenire perché si fissino orari di ingresso e uscita davvero scaglionati e sull’incremento di mezzi di trasporto, soprattutto extraurbani, per garantire che si evitino affollamenti sugli autobus e alle fermate.”

E ancora:

“Servono protocolli sanitari univoci e chiari per fissare le modalità di tracciamento, di quarantena e utilizzo dei test rapidi. Nel corso della riunione è emersa anche la necessità dell’adeguamento tecnologico delle scuole per consentire che la didattica a distanza conti su connessioni efficienti”

Se sul quando riaprire la scuola si gioca la partita tra governo e Regioni, l’ennesima, il come risulta essere ancora più nebuloso. Forse le prossime ore ci daranno qualche risposta.

Scuola: in classe anche sabato e domenica e fino alle 20

La proposta più clamorosa sul come riaprire la scuola in presenza è arrivata in ultimo dalla ministra De Micheli che intervistata da Repubblica ha parlato di rientro in classe il sabato e la domenica e di lezioni fino alle 20.

La ministra dei Trasporti ritiene chiaramente che il problema dei mezzi pubblici, con la capienza ridotta con l’ultimo DPCM al 50%, non possa essere risolto e di conseguenza neanche il pericolo di assembramenti.

10mila autobus messi a disposizione dalle Regioni con le risorse del Governo, assicura la ministra, dovrebbero essere presto in strada, ma sembra non siano sufficienti con la capienza al 50%.

La soluzione per il problema dei trasporti si trova al solito nella scuola e quindi: ingressi scaglionati, orari distribuiti nell’arco della giornata dalle 8.00 del mattino alle 20.00 ed eliminazione “del tabù delle lezioni anche di sabato e domenica”, sebbene le lezioni il sabato siano previste in moltissime scuole d’Italia.

Maggiori informazioni sul destino degli studenti delle scuole secondarie dovrebbero arrivare già oggi.

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