La task force di Bianchi per “recuperare” gli studenti dopo la Dad

La compongono esperti del mondo della scuola e della pedagogia, insime a funzionari ministeriali

Bisogna ricominciare da capo. Ad un anno esatto dal primo esperimento di didattica a distanza ad inizio pandemia, il ministro dell’Istruzione Bianchi richiama la task force che dovrebbe limitare le conseguenze di un apprendimento in Dad. Si chiama Comitato tecnico per il recupero dell’apprendimento, sarà presieduto dal ministro e guidato da Giovanni Biondi, presidente dell’Indire, l’Istituto Nazionale di Documentazone, con un passato da capo dipartimento a Viale Trastevere.

“Abbiamo presentato al ministro un documento condiviso, che per ora è solo una proposta”, ha spiegato Biondi. “Bianchi ci ha chiesto di mettere giù delle idee per affrontare la situazione che sta vivendo la scuola, allo scopo di capire come si può intervenire per recuperare sia la socialità che la preparazione”. I componenti del comitato non sono solo funzionari ma anche esponenti del mondo scolastico e universitario, come l’educatore napoletano Andrea Morniroli, il preside palermitano Domenico Di Fatta, il maestro Franco Lorenzoni e la professorerra Riva dell’Università Bicocca di Milano.

L’educatore Morniroli, intervistato dal quotidiano Open, ha parlato dell’importanza di sostenere gli “studenti fragili” più esposti alle criticità della Dad. “La mia opinione, che spero di tasmettere al comitato, è che bisognerà dedicarsi soprattutto agli studenti più fragili a cui la Dad risulta difficilissima”. Parallelamente all’apprendimento, la tematica della socialità è molto cara al ministro. “Molti ragazzi non sanno più lavorare con i loro compagni – afferma Morniroli – le pratiche della convivenza e dello stare insieme, tipiche della scuola, sono andate perse e ora dobbiamo recuperarle”.

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