Dopo la laurea triennale Agnese Licata si è trovata a riflettere su quale fosse la strada migliore da seguire per realizzare il suo sogno: fare la giornalista. Ha scelto di iniziare un master, esperienza che, come ci racconta, le ha fatto imparare molte cose ma che non l’ha aiutata a trovare effettivamente un lavoro.
Che master hai fatto e in che città?
Ho seguito il Master in Giornalismo di Potenza. La scelta della città è stata dovuta a questioni di graduatorie, la mia prima scelta infatti era un’altra. Fortunatamente mi sono trovata bene anche lì.
Quando hai deciso di intraprendere la strada del Master e perché?
È una decisione che ho senza dubbio maturato dopo essermi laureata. Dopo la laurea triennale, e già iscritta alla specialistica, vedevo fondamentalmente due strade per cercare di entrare nel mondo in cui avrei voluto un giorno lavorare: la Scuola per Giornalisti oppure un Master con il riconoscimento dello studio come praticantato. Scelsi il secondo.
Ti sei trovata bene?
Nel complesso mi sono trovata bene anche se i problemi non sono certo mancati. All’inizio l’organizzazione delle lezioni era scadente: la parte dell’esperienza televisiva presentava molte lacune e numerosi docenti dimostravano una totale impreparazione nell’esperienza sul campo del mestiere di giornalista. Dopo il primo anno c’è stato un cambiamento del Direttore del Master che ha nettamente migliorato le cose e mi ha permesso di conoscere un professore in particolare capace di tramandarmi la sua esperienza e la sua professionalità.
Il Master ti aveva promesso cose che poi non ti ha dato, per esempio un lavoro?
Il lavoro lo sto ancora cercando e quindi si vede chiaramente come il Master non mi abbia in nessun modo agevolato. In realtà nessuno ci aveva mai promesso che avremmo trovato facilmente lavoro, né che sarebbe stata una strada in discesa quella che stavamo per intraprendere. In definitiva senza forti aspettative, non ci sono state nemmeno forti delusioni.
Consiglieresti a qualcun altro il tuo stesso Master?
Se parliamo proprio dello stesso, penso di no perché ora molte cose sono cambiate e, secondo me, in peggio, a cominciare dai docenti. Io sono stata molto fortunata ad incontrare il professore con cui ho studiato, perché era estremamente preparato, ma in quel contesto si trattava decisamente di un’eccezione.