C’è chi sale e c’è chi scende. Mentre a Firenze non si arriva a capo di una riforma delle fasce di contribuzione che lo stesso ateneo ha riconosciuto avere qualche imperfezione, a Trento hanno deciso di rinnovare radicalmente il sistema di determinazione delle tasse universitarie e istituire consistenti premi per gli studenti più meritevoli (fino a 5mila euro).
La riforma approvata ieri dal Consiglio di Amministrazione dell’Università di Trento, riguarderà le matricole del prossimo anno accademico. La nota stampa riporta un paio di esempi per capire cosa accadrà: “una matricola della laurea triennale che proviene da una famiglia di tre componenti con un reddito netto di 50 mila euro l’anno, pagherà 1.400 euro di tasse l’anno e se avrà avuto una carriera brillante, con votazioni elevate, studi specialistici e all’estero e si laureerà entro tre anni, potrà ricevere fino a 5 mila euro di premio. Ovvero non avrà pagato nulla per l’Università. Uno studente che, invece, proviene da una famiglia povera riceverà la borsa di studio dell’Opera universitaria, non dovrà versare le tasse universitarie e riceverà comunque il premio finale per il merito”.
A gestire la definizione puntuale dei criteri di erogazione sarà una commissione mista, nominata dal Senato accademico integrato e di cui farà parte anche un’ampia rappresentanza degli studenti. Ciò significa che ad essi sarà offerta l’opportunità di collaborare fattivamente alla gestione di risorse che loro stessi hanno contributo a finanziare.
La riforma tiene conto dell’orientamento dell’Università a differenziare in modo esplicito l’offerta formativa prevedendo tre specifiche tipologie di percorso e di contratto con lo studente: il contratto a tempo pieno per coloro che sono orientati a concludere gli studi entro il termine della durata legale; il contratto a tempo parziale, come quello già oggi offerto agli studenti lavoratori dalla Facoltà di Economia e che prevede durate e articolazioni specifiche per questi studenti; il contratto dell’”università aperta” per coloro che non intendono frequentare con sistematicità e che ritengono di non doversi assumere impegni per quanto riguarda la durata dei loro studi. Ad ogni contratto corrisponderà una documentazione, associata al titolo di studio, che specificherà le modalità con cui il titolo stesso è stato acquisito.
Manuel Massimo
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