È sempre stata una delle regioni più virtuose nel garantire tutte le borse di studio agli universitari in difficoltà, oggi anche l’Emilia Romagna deve fare i conti con i tagli. È la prima volta che accade. Ad oggi i fondi non sono sufficienti: entro dicembre la borsa sarà pagata solo all’85% degli aventi diritto. Significa lasciare fuori dal sistema di welfare accademico 3.147 studenti. Non solo: per garantire a un maggior numero di universitari di avere la borsa è stato diminuito agli assegnatari l’importo medio: da 3.305 a 3.170 euro, con un taglio di 135 euro. Ed è protesta del collettivo Link che nel web fa la parodia del governatore che scippa le borse di studio agli universitari: “E’ Natale, tanti auguri da Bonaccini!”.
A lanciare l’allarme è stato il collettivo, pronto a mobilitarsi così come lo sta già facendo a livello nazionale, a seguito dell’uscita delle graduatorie provvisorie: “Ancora non esistono le risorse per la copertura totale, è la prima volta che ci troviamo in questa situazione. La Regione potrebbe comunque anticipare l’importo e metterlo adesso a bilancio”, dice Noemi Chiusano, coordinatrice di Link Bologna. “Regione e Ateneo non possono disinteressarsi”.Ieri in viale Aldo Moro l’assessore regionale all’università Patrizio Bianchi ha incontrato gli studenti nella consulta regionale, l’organismo che riunisce una rappresentanza degli studenti eletti nei Consigli studenteschi degli atenei dell’Emilia-Romagna, e presto saranno riuniti i rettori delle quattro università. “Siamo a Natale e ancora non ci è stata comunicata l’assegnazione da parte del ministero, io mi impegno con l’anima e col cuore, scriverò alla ministra Fedeli”, spiega Bianchi. Ma che questa battaglia “sia obiettivo di tutti”.
Il motivo? Un aumento del 20% delle matricole fuori sede negli atenei emiliani. “Ho rifiutato un riparto su base storica, perché non tiene conto del fatto che noi accogliamo più studenti e siamo continuamente in crescita. Non possiamo essere penalizzati perché sino ad oggi siamo stati virtuosi, ci facciamo carico di un problema del Paese”, continua l’assessore.”Abbiamo già stanziato sul diritto allo studio universitario 22 milioni, uno in più dello scorso anno: siamo la regione che investe di più. Ovvio che la copertura all’85% non ci soddisfa e ci impegneremo al massimo per garantire la borsa di studio a tutti”. Agli idonei non assegnatari di borsa di studio saranno garantiti alloggio e mensa gratuiti. E per dare più borse di studio sarà abbassata la quota a livello di quella prevista dal ministero, mentre l’azienda per il diritto allo studio (Ergo) garantiva una somma superiore, spiega in una nota la Regione.
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