Nel limbo della riforma. Così Enrico Decleva, presidente della Conferenza dei rettori delle università italiane (Crui) e rettore dell’università Statale di Milano, si sente in questa fase di transizione per il futuro degli atenei. Per questo sostiene, durante la cerimonia di proclamazione dei 460 neo-dottori di ricerca della Statale, che l’università e la ricerca italiane hanno bisogno che la riforma Gelmini venga approvata, ma il rischio «è che si arrivi all’autunno e che l’iter parlamentare si inceppi nel frattempo».
Il timore di Decleva inoltre è accentuato per il rinvio della discussione in aula della riforma Gelmini, slittata ormai al 6 luglio. Il rischio è che l’ok definitivo tardi ad arrivare. Ma, puntualizza in una nota il rettore, «l’approvazione della riforma e di una seria politica per la ricerca e l’università in Italia, è comunque necessaria, ed è tra l’altro la condizione anche per rendere meno problematica la richiesta di fondi».
Decleva ricorda anche la «questione cruciale dei finanziamenti. Se la legge finanziaria non recupererà risorse per l’università sui tagli fatti nel 2008 sarà difficile nel 2011 trovarci a celebrare ricorrenze come questa» dedicata ai nuovi dottori di ricerca, avverte.
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