L’ alternanza Scuola-Lavoro decolla nei numeri.
Entrata in vigore come obbligatoria grazie alla legge 107 sulla “Buona Scuola”, l’attività riguarda oggi tutte le terze e le quarte classi delle scuole secondarie superiori. Dal prossimo anno scolastico si andrà a regime con l’intero triennio coinvolto in percorsi scuola/lavoro.
I Numeri. Nell’anno scolastico 2015/2016 652.641 studenti delle scuole secondarie di II grado hanno partecipato a percorsi di alternanza Scuola-Lavoro a fronte dei 273.000 dell’anno 2014/2015, segnando un +139% di ragazzi interessati. In particolare, sono 455.062 gli studenti delle classi terze, quelli coinvolti per primi dall’obbligo previsto dalla legge ‘Buona Scuola’, che ha introdotto un numero di ore minimo da effettuare – 200 nell’ultimo triennio dei licei e 400 nell’ultimo triennio degli istituti tecnici e professionali – e uno stanziamento di 100 milioni all’anno per questo capitolo.
“Con la riforma abbiamo portato l’alternanza fuori dalla sperimentazione, trasformandola in una pratica strutturale per migliorare l’occupabilità dei nostri giovani e contrastare la disoccupazione e il fenomeno dei Neet. Dopo un primo anno di grande dinamismo, in cui non sono mancate le difficoltà tipiche delle fasi di attuazione, ora dobbiamo lavorare tutti insieme, come sistema Paese, per innalzare sempre di più i livelli di qualità dei percorsi attivati” ha dichiarato il Ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini in occasione della presentazione del progetto “I Campioni dell’Alternanza”. “Forniremo agli studenti, alle famiglie e alle istituzioni scolastiche, gli strumenti necessari per conoscere meglio i loro diritti e doveri, per incrociare le necessità delle scuole con le offerte di istituzioni e aziende pronte ad ospitare studenti, per dare ai nostri docenti le competenze necessarie per gestire questi processi” ha proseguito la Giannini.
Fa bene il Ministro a tenere i piedi per terra e ad appellarsi ad un grande lavoro di squadra. Del resto sa bene che questa è una sfida enorme, forse fra le più importanti del suo mandato; si parla della formazione e del futuro dei nostri ragazzi, in un momento storico caratterizzato da continue transizioni, rapidi cambiamenti e grande volatilità.
“L’alternanza è scuola a tutti gli effetti – ricorda il Sottosegretario all’Istruzione Gabriele Toccafondi – per questo deve essere fatta e fatta bene. La scuola è riuscita ad abbattere quel muro ideologico che la divideva dal lavoro, adesso occorre che le aziende e le istituzioni pubbliche ci aiutino. Solo così faremo vera alternanza e aiuteremo i ragazzi”.
“I Campioni dell’Alternanza” coinvolgerà 16 organizzazioni – aziende grandi e medie, Ordini professionali e Terzo settore – nel racconto e nella diffusione dell’alternanza attraverso progetti di qualità.
Si parte con Accenture, Bosch, Consiglio Nazionale Forense, COOP, Dallara, ENI, Fondo Ambiente Italiano, FCA, General Electric, HPE, IBM, Intesa Sanpaolo, Loccioni, McDonald’s, Poste Italiane e Zara per un totale di circa 27.000 posizioni di alternanza messe a disposizione per questo anno scolastico solo da questi partner. Posizioni che verranno incrementate per il prossimo triennio. Tredici i settori di attività rappresentati: servizi, digitale, automotive, alimentare, ristorazione, finanziario, distribuzione, logistica, abbigliamento, arte e cultura, giuridico, manifatturiero, energia. Sul sito dedicato all’alternanza (www.istruzione.it/alternanza) sono presenti le schede dei singoli progetti.
LE CRITICHE DELLA CGIL
Dai “Campioni” del Miur al campione della CGIL
In concomitanza con la presentazione di Viale Trastevere è arrivata anche la presentazione del rapporto della CGIL che ha raccolto informazioni sull’esperienza di alternanza scuola lavoro su un campione di 205 scuole secondarie superiori(il 4% sul totale) di 87 province italiane (81% del totale delle province).
Le principali critiche mosse dal sindacato guidato da Susanna Camusso sono in premessa, ovvero, aver introdotto l’obbligatorietà dell’alternanza scuola/lavoro senza un’adeguato confronto con le parti sociali.
C’é poi il rischio, secondo il sindacato, di esperienze dequalificate (Un ragazzo su 4 è fuori da percorsi di qualità: il 10% dei ragazzi ha partecipato solo ad attività propedeutiche e il 14% ha partecipato solo ad esperienze di lavoro).
La programmazione occasionale, nata casualmente, la scarsa garanzia sulle capacità formativa delle strutture ospitanti, il modello organizzativo poco collegiale, sono gli altri aspetti negativi messi in evidenza nel “rapporto”.
Altrettanto preoccupante, secondo lo studio della Fondazione Di Vittorio è l’80% delle esperienze di lavoro realizzate almeno in parte nel periodo estivo (di cui il 17% esclusivamente nel periodo estivo) quando le attività didattiche sono sospese, ad indicare una difficoltà a far quadrare i conti del monte ore minimo obbligatorio.
LA PROTESTA DEGLI STUDENTI. Una delegazione di studenti organizzata dal Fronte della Gioventù Comunista (FGC) ha contestato durante il convegno sull’alternanza scuola-lavoro. “Salario e tutele per gli studenti”, questo lo slogan sullo striscione srotolato davanti al Miur.
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