Andria Zafirakou, inglese di origini greche, è la migliore prof del 2018. L’insegnante è risultata vincitrice del Global Teacher Prize, il nobel degli insegnanti svoltosi a Dubai, per il lavoro di integrazione portato avanti in una delle scuole più difficili di Londra.
Figlia di immigrati dalla Grecia, “londinese pura”, si definisce, 39 anni, insegna arte a ragazzi dagli 11 ai 18 anni a Brent, uno dei sobborghi più difficili di Londra. Nella sua scuola ci sono ragazzini che spesso non parlano una parola di inglese, arrivati con le loro famiglie soprattutto da India, Somalia ed est Europa. Andria racconta di “lavorare ogni ora del giorno per dare loro ogni possibilità, perché ogni ragazzino merita attenzione e dedizione per arrivare là dove vuole”.
Nel suo discorso dal palco di Dubai, dopo le congratulazioni in un messaggio video della premier britannica Theresa May, ha diviso il suo premio con “tutti gli insegnanti del mondo che danno un futuro ai loro studenti e ai colleghi della scuola di Brent”. Poi, come si conviene a chi ha un cuore Mediterraneo, ha salutato la mamma e “la grande famiglia greca che è qui con me”. “Ho sempre amato la multiculturalità – ha detto – ho scelto la scuola di Brent perché celebra la diversità, non andrei mai via dalla mia comunità”.
Sicura, quasi teatrale, incarna al meglio ciò che la Varkey Foundation, promotrice del premio Global Teacher Prize, vuole ottenere: visibilità, attenzione globale sulla necessità di promuovere l’istruzione e non lasciare alcun ragazzo indietro, perché, come ha sottolineato Reem al Hashimi, ministra della coperazione internazionale degli Emirati e direttrice generale dell’Expo 2020 “nella vita di chiunque abbia raggiunto un obiettivo c’è un insegnante che lo ha aiutato a farlo”.
Il Global Teacher Prize è stato assegnato al termine della due giorni del Global Education & Skills Forum, evento organizzato dalla Varkey Foundation, con il patrocinio dell’emiro Mohammed bin Rashid Al Maktoum, vice presidente degli Emirati. Il Forum porta a Dubai insegnanti da tutto il mondo, insieme a personalità mondiali nel campo dell’imprenditoria pubblica e privata, per riflettere sui temi dell’eguaglianza sociale, dell’istruzione per tutti e dell’occupazione.
Il tema di quest’anno era “Come preparare i giovani al mondo del 2030 e oltre” e hanno partecipato oltre 2000 delegati e tra i temi più dibattuti c’è stato l’uso delle nuove tecnologie nella didattica. Tra i delegati anche il gruppo di italiani, con la professoressa Lorella Carimali, la docente di matematica classificatasi tra i primi cinquanta insegnanti al mondo.
Durante il Forum, quattro studenti italiani, Giorgia Ferraro, Federica Catoni, Riccardo Felluga e Luigi Quaglieri, si sono piazzati secondi al #Solveathon, l’hackathon sulle sfide globali organizzato dal Mit di Boston, e ora sono in lizza per partecipare alla successiva sfida proprio nel Massachusetts.
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