#cheautosarà La prima tappa del progetto “Jaguar e-future academy” si è tenuta nella facoltà di Ingegneria dell’Università La Sapienza di Roma, uno dei tre atenei della Capitale – insieme a Tor Vergata e Roma Tre -, coinvolti nel programma ideato dalla casa britannica
È salito in cattedra. E agli studenti pronti ad ascoltarlo ha rivolto una premessa fondamentale: “il settore è neonato e in costante crescita, ma non è esente da numerose problematiche, anche nell’utilizzo quotidiano”. Poi, ha tenuto il microfono e nelle successive due ore ha rivelato i segreti del crossover ecosostenibile che ha spinto la Jaguar verso la mobilità del futuro.
Wolfgang Ziebert è il direttore dello sviluppo della I-Pace, primo veicolo 100% elettrico dell’azienda britannica e sarebbe stato difficile trovare un testimonial migliore per il progetto “Jaguar e-future academy”. Ziebert è stato infatti l’ospite principale del seminario che ha tenuto a battesimo il progetto nella facoltà di Ingegneria dell’Università La Sapienza di Roma, uno dei tre atenei della Capitale – insieme a Tor Vergata e Roma Tre -, coinvolti nel programma ideato dalla casa britannica. Un seminario rivolto agli ingegneri di domani ma studenti dell’oggi, contraddistinto da un titolo eloquente: “Jaguar I-Pace and the future of electromobility”.
La mobilità del futuro sarà alla base di questo percorso che intende rappresentare “un impegno concreto per diffondere la filosofia della mobilità elettrica e supportare i giovani talenti, aprendo loro le porte al mondo del lavoro”. Così dalla Jaguar Land Rover hanno voluto presentare un’ambiziosa iniziativa che mira a coinvolgere gli studenti della facoltà di Ingegneria in un progetto che ha l’obiettivo di approfondire tematiche legate alla mobilità elettrica e alle diverse tecnologie per l’elettrificazione dei sistemi di trazione automobilistica.
Nelle tre università romane si alterneranno esperti e tecnici della Jaguar, impegnati nel ruolo di moderatori dei seminari, tra innovazioni chiave nel settore, ingegneria del veicolo e ricariche delle auto elettriche.
Lezioni teoriche ma con lo sguardo alla concretezza del mondo del lavoro. Perché il progetto, partito a maggio dello scorso anno, prevede anche borse di studio e possibilità di stage presso i centri di progettazione Jaguar Land Rover nel Regno Unito. Un motivo in più per partecipare con interesse e coinvolgimento alla serie di appuntamenti che vedranno la conclusione nel settembre 2019, con l’assegnazione di riconoscimenti agli studenti che si sono particolarmente distinti nel percorso intrapreso. Con un’attenzione particolare a coloro che presenteranno le tesi più interessanti su qualsiasi risvolto inerente la mobilità elettrica.
Per un progetto italiano rivolto al mondo dei giovani e dei nuovi talenti. “Perché – assicura Daniele Mayer, presidente Jaguar Land Rover Italia – sono fermamente convinto di quanto sia determinante il loro contributo al futuro scenario della mobilità”. Che potrebbe avere il volto di uno degli ingegneri di domani incrociati nelle aule dell’Università.
la repubblica
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