Inizia la lunga cavalcata verso le Maturità 2018. Il conto alla rovescia è partito con la firma dell’ordinanza che fissa le regole per condurre le prove. Regole che il prossimo anno cambieranno, con l’abolizione della terza prova. “Come ogni anno – dichiara a Repubblica la ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli – al Miur abbiamo lavorato per garantire uno svolgimento ordinato dell’esame di Stato e per predisporre delle prove in linea con il percorso formativo delle nostre studentesse e dei nostri studenti, facendo tesoro dell’esperienza degli anni scorsi, delle osservazioni di studenti e docenti, del collegamento con le attività didattiche che si svolgono ogni giorno”. Sono state scelte, come da prassi, anche le tracce per la prima e le seconde prove – che cambiano per percorso di studi – ma per saperne di più bisognerà aspettare giugno.
“La maturità – aggiunge il capo di viale Trastevere – è un traguardo importante, ed è anche un momento di passaggio tra fasi differenti della vita. Vogliamo accompagnare le studentesse e gli studenti in questo percorso”. Ed oggi scatta il conto alla rovescia che tra un mese e mezzo esatto porterà oltre 509mila studenti del quinto anno alla prova scritta di Italiano. Entro il 15 maggio i Consigli di classe dovranno approvare l’omonimo documento che servirà alle commissioni come guida per svolgere le prove: carriere scolastiche di tutti gli studenti, programmi svolti, tipologie di prove sostenute e esperienze fatte durante i cinque anni. Mentre bisognerà aspettare il mese successivo, il 18 giugno, per la riunione preliminare con i docenti – tre membri interni, tre commissari esterni e il presidente – che esamineranno i ragazzi.
Si parte il 20 giugno, appunto, con la prova di Italiano, nella consueta formula con quattro opzioni (saggio breve/articolo di giornale, analisi del testo, tema storico e tema di attualità), il giorno successivo la prova scritta di indirizzo – Greco al classico, Matematica allo scientifico, Lingua e cultura straniera 1 per il liceo linguistico, scienze umane per il liceo delle scienze umane e lunedì 25 giugno la terza prova scritta, sovente un quizzone con domande a risposta aperta e domande a risposta multipla. Ma quella del 2018 verrà ricordata come l’ultima maturità prima della mezza rivoluzione operata dalla “Buona scuola bis”. Tra le novità, infatti, ci sono nuovi punteggi ma cambiano anche prove e requisiti per l’ammissione agli esami. Nessuna novità insomma per quest’anno, tranne un appunto sulle calcolatrici. “Chi vorrà usarle – spiega il Miur – dovrà consegnarle il giorno della prima prova scritta per consentire alla commissione d’esame i necessari controlli”. Anche sull’Alternanza scuola-lavoro, che da quest’anno entra a regime, le novità sono solo di facciata. Nessun obbligo da parte delle commissioni di indagare sul lavoro svolto. I commissari “nella predisposizione della terza prova, potranno tenere conto, ai fini dell’accertamento delle competenze, delle abilità e delle conoscenze, anche delle esperienze condotte in Alternanza Scuola-Lavoro, stage e tirocinio”.
Un totale fallimento la modalità Clil, una materia non linguistica svolta in lingua straniera, introdotta dalla riforma Gelmini. Perché le classi che sono riuscite a svolgere qualche parte del programma in lingua straniera sono poche e anche se gli studenti hanno svolto qualche modulo di Matematica o Storia in inglese non è detto che in commissione ci saranno i docenti delle stesse materie in grado di verificare le competenze degli studenti in lingua straniera. Prima degli esami veri e propri, però, i 509mila studenti iscritti alla maturità dovranno superare lo sbarramento dell’ammissione che ogni anno 30mila ragazzi non riescono a superare.
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