Miur e Rai Scuola per i giovani

Una tv che non sia più soltanto svago o informazione ma che rappresenti un punto fermo e di riferimento nei campi dell’orientamento e dei processi formativi dei giovani

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Una tv che non sia più soltanto svago o informazione ma che rappresenti un punto fermo e di riferimento nei campi dell’orientamento e dei processi formativi dei giovani.

Rai Educational, la direzione Rai che ha il compito di interpretare questa fondamentale funzione del servizio pubblico, ha lanciato insieme al Miur un nuovo progetto multimediale nel cuore di Rai Scuola che entra a pieno titolo a far parte della programmazione Rai sul digitale terrestre.

La peculiarità dell’innovativa offerta di Rai Scuola prevede: un canale televisivo tematico, visibile sia su digitale terrestre sia su digitale satellitare, con uno slot quotidiano di 4 ore, ripetuto nell’arco della giornata; un nuovo sito Internet, che alle funzioni tradizionali di portale affianca quelle di aggregatore orizzontale di contenuti riusabili; strumenti per raccogliere contenuti e sollecitazioni provenienti dagli utenti, accompagnati da chat, eventi e App per garantire l’accesso anche attraverso smartphone, tablet, connected TV ed infine un uso capillare dei principali social network. Il target preferenziale di tale programma è il mondo giovanile in età scolare e universitaria, con un occhio di riguardo a tutte quelle opportunità di formazione in grado di aiutare a raggiungere il pieno inserimento sociale e lavorativo. Non macherà spazio per quegli attori che ruotano attorno al mondo succitato così docenti e famiglie.

Rai Scuola ha inoltre avviato una politica di accordi e convenzioni con le più prestigiose istituzioni culturali del paese fra le quali l`Accademia dei Lincei, il Teatro di Roma, L`Accademia di Arte Drammatica e diverse università, con l’obiettivo di sfruttare al meglio ogni possibile sinergia.

La collaborazione con il Miur rappresenta un nodo fondamentale, strategico per alcuni punti: da parte della Rai perché consente di coordinare in modo ancor più capillare e su uno spettro più ampio di contenuti le attività di servizio pubblico nel campo della formazione, dell’apprendimento e della promozione della cultura; mentre dal punto di vista del ministero permette di veicolare contenuti formativi e valori, attraverso un canale comunicativo visibile e di qualità, in grado di sfruttare efficacemente le nuove possibilità aperte dall’interazione fra televisione e rete.

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