“L’unico ente che paga per questo evento è la Regione Campania”. Sono le parole di Vincenzo De Luca sullo scontro, ormai aperto tra Comune e Regione, sulla collocazione del villaggio egli atleti. “C’è molta gente che parla ma non caccia neanche un euro. Noi siamo contro la devastazione della Mostra D’Oltremare. Io non accetterò mai che si faccia un campo rom alla Mostra D’Oltremare. All’incontro col Governo c’è stato un clima positivo ed abbiamo spiegato che per quanto ci riguarda si possono utilizzare le navi da crociera per ospitare migliaia di atleti. Se ne restano altri 2000 da collocare troviamo sicuramente 5000 metri quadrati di area asfaltata per fare questo piccolo villaggio. Se ci sono altre istituzioni che vogliono sostituirsi a noi è semplice: cacciano 170 milioni di euro e si prendono in mano tutto. Se i tempi sono strettissimi non è una tragedia spostare di un anno l’evento delle Universiadi e farlo in maniera dignitosa. Vedremo il 13 luglio – e assicura -. I finanziamenti della Regione per gli impianti sportivi resterebbero comunque intatti”.
Il governatore della Regione Campania ha ripreso quanto dichiarato dal numero uno del Coni, Giovanni Malagò: “”. “Il punto di discussione è che ad oggi manca un anno esatto e c’è un problema evidente su dove collocare il villaggio con tutte le implicazioni della riuscita della manifestazione. Ci sono tutta una serie di ipotesi ma nessuna è certificata, di conseguenza fin quando non si hanno certezze assolute non si può dire che si andrà avanti. Fermo restando che è intenzione di tutti volerla fare”. Ma l’altra parte in campo – il Comune di Napoli – per bocca del primo cittadino Luigi De Magistris, parla di “equilibrio da trovare da qui al 13 luglio”. Il sindaco, poi, ha aggiunto di “essere soddisfatto della riunione a Roma perché le Universiadi di Napoli si possono e si devono fare”.
La FISU (Federazione Internazionale degli Sport Universitari) la pensa diversamente. All’incontro con il Governo ha impuntato i piedi e rigettato sia la proposta di diminuire gli atleti partecipanti, ne erano stati chiesti 1000 in meno per agevolare la sistemazione del villaggio olimpico, sia il rinvio al 2020 chiesto dal Presidente del Coni Giovanni Malagò. A Matytsin era arrivata la richiesta di sfoltire il programma cancellando qualche sport minore. Diminuire il numero degli atleti e guadagnare spazi. Eppure lo spettro di uno slittamento di un anno diventa giorno per giorno più reale. Anche il sottosegretario Castiello, dopo aver invitato tutti a fare presto, non esclude che il Governo possa prendere in esame la possibilità di un supercommissario per un evento che è sempre più in bilico.
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