Accordo tra Regione Abruzzo, Ateneo e Ordine dei Geometri. Lezioni al via dal prossimo ottobre, con un massimo di 50 allievi. «Servono figure in grado di assicurare una più immediata risposta in caso di emergenza»
Un corso di laurea, unico nel suo genere in Italia, per formare tecnici in grado di affiancare i sindaci nella redazione dei piani di sicurezza e nella gestione delle emergenze. Così l’Abruzzo martoriato risponde al bisogno di figure professionali che, in caso di terremoti, alluvioni o eccezionali nevicate, ferite ancora fresche nella memoria degli abitanti della regione, sappiano esattamente cosa fare. La novità è il frutto di una convenzione approvata dalla Giunta regionale a dicembre e siglata all’Aquila, nella sede della Protezione Civile, da Regione Abruzzo, Università degli Studi dell’Aquila e Collegio dei Geometri e Geometri Laureati della Provincia dell’Aquila.
Cinquanta allievi
L’accordo prevede l’istituzione di un corso di laurea «professionalizzante a carattere sperimentale», all’interno del Dipartimento di Ingegneria civile, edile-architettura e ambientale dell’ateneo aquilano. Il corso, denominato «Tecniche della Protezione Civile e sicurezza del territorio», avrà una durata di tre anni (due di lezioni in aula e uno di tirocinio con la Protezione civile) e formerà figure che affiancheranno i Comuni per «assicurare — si legge in una nota della Regione — una più immediata risposta d’intervento in caso di emergenza». Il corso dovrebbe partire a ottobre, dopo l’autorizzazione del ministero (prevista tra un paio di mesi) e accoglierà un numero massimo di 50 allievi. L’avviso sarà pubblicato sul sito dell’Università www.univaq.it.
Professionalità
Il requisito per poter rispondere è avere un diploma tecnico come ad esempio quello di geometra. «Abbiamo un territorio molto vulnerabile — afferma il governatore dell’Abruzzo, Marco Marsilio — e abbiamo dovuto far fronte, come tutti sanno, a eventi eccezionali, dai terremoti alla tragedia di Rigopiano. Abbiamo stanziato per questo corso 250mila euro l’anno per tre anni, è la nostra risposta alla carenza di figure professionali qualificate che si occupino di pianificazione e programmazione. Presto avremo anche un’agenzia di protezione civile, siamo fra le poche regioni in Italia ad aver adottato questo strumento». «Non tutti i sindaci conoscono i piani di protezione civile e a volte faticano a gestire le emergenze — aggiunge l’ingegner Silvio Liberatore, dirigente regionale di protezione civile —, le figure professionali che andremo a formare sapranno invece redigere piani di sicurezza e coordinare i centri operativi». «L’università assumerà cinque ricercatori incaricati di formare i tecnici — annuncia il professor Angelo Luongo, direttore del Dipartimento di ingegneria civile edile-architettura ed ambientale dell’ateneo aquilano — e il corso avrà una caratterizzazione non ambientale ma ingegneristica».
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