Facoltà per facoltà, una panoramica sul “futuro che ti aspetta”: un utile vademecum per affrontare al meglio la scelta del percorso universitario. Nella nostra Guida in edicola troverete inoltre: tutti i corsi di laurea, le città dove studiare, gli obiettivi formativi, gli sbocchi occupazionali e i profili preferiti dalle aziende.
Versatilità e costanza. Una ricetta che premia i laureati triennali in Scienze Politiche, figure più che mai spendibili nel mondo del lavoro grazie a conoscenze generali e competenze trasversali acquisite durante il loro percorso di studi. Attenzione, però, a non cullarsi nell’aspettativa di avere un posto fisso – per di più pubblico! – subito, seguendo la convinzione diffusa che le lauree “classiche” di più consolidata tradizione spalanchino le porte (del paradiso) dell’indeterminato.
Il consiglio è, infatti, quello di utilizzare la principale accusa mossa ai laureati del settore, l’eccessiva versalità, in un quid pluris che in modo camaleontico riesca ad adattarsi a tutte le situazioni e i contesti professionali. Non spaventandosi di fronte all’offerta di tirocini e stage riconosciuti dal corso di studi.
Rispetto al vecchio ordinamento, infatti, la percentuale di tirocinanti è aumentata sensibilmente, attestandosi su una media di 35,7 per tutti i corsi di laurea rispetto al 3,4% degli studenti pre-riforma. Nel passaggio dal vecchio al nuovo ordinamento è diminuita invece la percentuale degli studenti lavoratori (14,1% rispetto al 18,5%), probabilmente per la difficoltà di conciliare lo studio con un’attività professionale stabile. A tal proposito, a un anno dal conseguimento del titolo, riescono a “conquistare” un impiego stabile (autonomo o a tempo indeterminato) il 41,6% degli occupati nel collettivo di riferimento. Il primato, però, spetta anche in quest’area all’esercito degli atipici che si aggirano intorno al 46% del totale.
Una timida consolazione arriva dai dati sulla retribuzione mensile netta dei laureati occupati. Mediamente, infatti, un dottore in Scienze Politiche arriverebbe a percepire uno stipendo pari a 1.079 euro, superando così leggermente i 1.042 stimati da Almalaurea sul totale degli intervistati. Previsioni occupazionali a parte, il 64% dei laureati triennali si iscriverebbe nuovamente allo stesso corso di laurea nello stesso ateneo. Tenaci, più che recidivi.
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