Dal Palco di Sanremo al banco della Maturità. Per i ragazzi de Il Volo è tempo di esami. Piero, Ignazio e Gianluca si raccontano in un’intervista al Corriere dell’Università, tra ricordi di scuola e consigli in vista degli esami: “Ansia? Cantate, starete meglio”
Che tipo di studente eravate?
Gianluca: Come tutti. Affrontando le varie materie con lo spirito dell’età; devo farlo e cerco di farlo al meglio anche se mi pesa un po’. Forse se avessi studiato musica, mi sarei impegnato di più… Ma non è detto! Sai, quando una cosa che ti piace diventa un obbligo, magari non ti piace più.
Ignazio: Come ho raccontato altre volte la mia infanzia e la vita da studente sono state un po’ diverse da quelle dei miei compagni. Ho avuto mia mamma in ospedale per tanto tempo e quindi mi sono dovuto gestire da solo e con l’aiuto di mia sorella. Ho studiato quando avevo il tempo di farlo, sicuramente al meglio, ma lo stretto necessario.
Piero: Ho sempre considerato lo studio una cosa necessaria in ogni campo e quindi mi sono impegnato. Certo non sono mai stato un secchione, né il primo della classe. Anche adesso che oramai canto per professione, studio canto da diversi anni e vi assicuro che cantare per cantare e cantare con l’insegnamento e lo studio è tutt’altra cosa. Ve lo possono confermare qui i miei partner Gianluca e Ignazio che come me da anni studiano con impegno il canto.
Cosa vi rimane degli anni passati tra i banchi di scuola?
Ignazio: Sicuramente gli amici con i quali ho ancora bellissimi rapporti, specie quando torno a casa dopo le nostre tournée. È bello tornare tra loro e ritornare senza difficoltà. Mi descrivono come quello che racconta le ultime barzellette, che non passa mai il pallone, che sa fare le pizze e… che non se la tira.
Gianluca: In effetti nessuno di noi “se la tira’. Siamo stati insieme ognuno a casa degli altri, in Sicilia, in Abruzzo, frequentando gli amici comuni che sono diventati amici di tutti. Anch’io, guardando le foto di scuola, mi rivedo e mi sento con quello stesso spirito e con gli stessi sogni, che grazie a Dio, si sono avverati.
Piero: Gli amici soprattutto, il compagno di banco con il quale ho diviso tante giornate, tanti scherzi, tante marachelle. Ma anche gli insegnanti. Severi quando serviva, ma amici più grandi in tanti momenti. Forse anche quel po’ di inglese che a noi tre è servito moltissimo all’inizio delle nostre lunghe trasferte all’estero. Poi lo studio, quello vero, che ci serviva per affrontare il pubblico, le interviste, i rapporti con i discografici, i promoter dei concerti, la vita negli alberghi e nelle varie città che ci hanno ospitato.
Tra tour, concerti e live riuscite ad esibirvi di fronte a migliaia di persone. Quali sono i vostri trucchi per gestire l’ansia prima e durante un concerto?
Ignazio: Abbiamo provato con lo Yoga, la meditazione, i lunghi respiri, ma non funzionano! Abbiamo così sperimentato un metodo tutto nostro che funziona moltissimo: ci diamo dei robusti pugni sulla spalla l’uno con l’altro.
Piero: Così la tensione si scarica in un attimo e siamo pronti per l’arena.
Gianluca: E io che di solito canto per primo e devo rompere il ghiaccio ho sempre un’aria intensa e appassionata. In effetti è il dolore del pugno di Ignazio che tira certe castagne…
La Maturità si avvicina: un consiglio da dare ai tanti ragazzi che stanno per affrontarla?
Ignazio: Non so se il nostro metodo può funzionare, ma non lo consiglio… Potrebbe sfociare in una rissa (sorride).
Piero: Il momento difficile è il prima. Cercate di saltarlo non pensandoci fino all’ultimo e poi buttatevi! Non è certo il patibolo.
Gianluca: Si deve fare! Quindi meglio farlo con convinzione, come quando entro in scena. Ecco, state per entrare in scena! Dite a voi stessi che siete preparati e pronti: Forza! Come sapete, come ci insegna un grande della scena, Eduardo De Filippo “nella vita gli esami non finiscono mai”. E la Maturità è di certo tra i meno impegnativi.
Tutti: Per concludere prima di ogni impegno: Cantate! Vi farà sentire meglio!
Raffaele Nappi
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